La sfida di Salvini: dedicherò la vittoria al premier e a Luigi
Per lui, Berlusconi e Meloni comizi separati
Comincia Giorgia Meloni: ore 18, piazza Solferino. Segue Silvio Berlusconi: ore 18.30, auditorium Politeama. Conclude Matteo Salvini: ore 21, largo Volfango Frankl. Tutti a Terni, tutti nel giro di poche ore, tutti insieme ma non appassionatamente: il palco, con gli alleati, non lo condividono. Avrà certamente ragione Berlusconi quando osserva che «in queste elezioni ciascuno deve prendere il suo», riferendosi alla legge elettorale proporzionale. Eppure, questa freddezza che tra alleati sembra perdurare rischia in prospettiva di non aiutare.
In ogni caso, il presidente azzurro generosamente getta il cuore avanti. Dice di apprezzare il nome «Coalizione degli italiani» per l’alleanza che è
La previsione
Il leghista ai suoi: l’esito del voto sarà un problema per i 5 Stelle, partiranno tutti all’attacco del loro capo
stata tenuta a battesimo in piazza San Giovanni a Roma: «Io pensavo più a una cosa tipo “Casa degli italiani” ma ho avuto la grande soddisfazione di vedere finalmente dichiarata pubblicamente, da parte di Salvini e Meloni, la assoluta necessità che la coalizione delle forze politiche contro la sinistra fosse una sola». Per quanto lo riguarda, la svolta è compiuta: «Non dobbiamo stare con la sinistra democratica europea, dobbiamo trovare una nuova alleanza con i liberali, i verdi e i sovranisti che hanno testa».
E in effetti, nel centrodestra il clima è euforico. La parola più pronunciata da tutti i leader, da giorni in Umbria, è «lunedì». Perché da domenica cambia tutto, dice Salvini, «sarà una data come Natale, Capodanno, Pasqua, una data che resterà, la festa della liberazione dopo 50 anni». Il leader leghista è pure convinto, anche se lo riferisce soltanto ai suoi, che l’esito delle elezioni umbre aprirà «un casino tra i 5 Stelle, partiranno tutti all’attacco di Di
Maio». Mentre Giorgia Meloni è «molto contenta che in Umbria sia arrivato mezzo governo italiano per mettere la faccia sulla sconfitta». E aggiunge: «Nel momento in cui porti il governo qui e poi non vinci, vai a casa». La pensa così anche Salvini: «Se vuoi negare il valore politico nazionale di un’elezione, non porti lì il presidente del Consiglio». Poi ridacchia: «Da Di Maio e Conte c’erano 20 persone, vengano un po’ a vedere le piazze nostre». Insomma: «Vedo Conte molto suscettibile ultimamente, ha capito che per lui la pacchia sta finendo».
E così, il centrodestra vede davvero le elezioni umbre come il D-day per la conquista del Paese. Lo ha detto nettissimo Salvini: «Questa terra domani darà una lezione di democrazia che se la ricorderanno per i prossimi 50 anni. E poi a gennaio votano Calabria ed Emilia-romagna, e ci metterò l’anima che vinca il cambiamento». Infine, «in primavera sarà la volta della Toscana, e poi andiamo a votare a livello nazionale e torniamo al governo dal portone principale». E dato che il voto umbro sarà «l’innesco della reconquista», Salvini se la ride: «Dedico questa vittoria a Giuseppe Conte e Luigi Di Maio».
Se il centrodestra di solito prende di mira soprattutto Di Maio e Conte, ieri Meloni non ha risparmiato Luciana Lamorgese: «Il ministro degli Interni, che dovrebbe occuparsi della sicurezza, ha ricevuto le ong e si siede al tavolo con gente che sistematicamente viola le leggi italiane. Vi sembra normale?». Intanto, Silvio Berlusconi rilancia un suo antico cavallo di battaglia, una sorta di «no tax day». In molte città oggi si troveranno i banchetti di FI per raccogliere le firme sulla proposta di inserire in Costituzione un tetto massimo alle tasse, una delle quattro raccolte di firme lanciate sabato scorso a Roma, insieme all’elezione diretta del capo dello Stato, l’abolizione dei senatori a vita, la supremazia dell’ordinamento italiano su quello comunitario. Tutti temi che formeranno il «basso continuo» dell’attività dell’opposizione di centrodestra.
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Il signor Conte è molto suscettibile, ha capito che finisce la pacchia Da questa domenica cambia tutto, sarà come Natale, una data che resterà
Matteo Salvini
d Cadrà il fortino rosso Ho avuto la soddisfazione di vedere dichiarata, da Matteo e Giorgia, la necessità che contro la sinistra la coalizione fosse una sola
Silvio Berlusconi
d Sono molto contenta che qui in Umbria, in un solo giorno, sia arrivato mezzo governo per mettere la faccia sulla sconfitta che stanno per subire Giorgia Meloni