La nuova mappa delle detrazioni
Ridotte le agevolazioni nella dichiarazione dei redditi, dalle spese per l’università alle assicurazioni-vita. Le soglie sotto le quali i bonus sono invariati
ROMA Il taglio riguarda, per ora, solo i contribuenti più ricchi, quelli che guadagnano da 120 mila euro in su. Per loro, dalla dichiarazione dei redditi 2021, tutte le detrazioni fiscali al 19%, tranne quelle relative alle spese sanitarie e ai mutui sulla prima casa, saranno progressivamente ridotte fino a scomparire oltre i 240 mila euro.
Parliamo di appena lo 0,73% dei contribuenti (che tuttavia versano il 18% dell’irpef netta), 302 mila persone. Ma la breccia è aperta, perché sebbene siano nel mirino da anni, nessuno finora aveva osato toccare gli sconti fiscali. Che, sommandosi di anno in anno, sono diventati oltre 400 e costano, tolti i più importanti, considerati intoccabili, quasi 60 miliardi l’anno.
Si comincia, dunque, con le detrazioni meno importanti e sui redditi più elevati. Tra questi contribuenti, che dichiarano oltre 120 mila euro, le principali detrazioni che saranno colpite sono quelle per l’istruzione dei figli, che valgono nel complesso 131 milioni di euro l’anno (di cui almeno 20 saranno cancellate, perché riguardano i contribuenti oltre i 240 mila euro), e quelle per le assicurazioni sulla vita, che nel 2018 sono ammontate a 52 milioni (circa 15 per chi dichiara più di 240 mila euro).
Dal 2021 tutte le spese per le detrazioni dovranno essere tracciabili, e ne spunteranno altre (non si sa con che aliquota) sulle spese in «odor di evasione». Come quelle per le piccole riparazioni della casa, o dei servizi per la persona. Naturalmente a fronte di una fattura elettronica.