Corriere della Sera

La nuova mappa delle detrazioni

Ridotte le agevolazio­ni nella dichiarazi­one dei redditi, dalle spese per l’università alle assicurazi­oni-vita. Le soglie sotto le quali i bonus sono invariati

- Mario Sensini

ROMA Il taglio riguarda, per ora, solo i contribuen­ti più ricchi, quelli che guadagnano da 120 mila euro in su. Per loro, dalla dichiarazi­one dei redditi 2021, tutte le detrazioni fiscali al 19%, tranne quelle relative alle spese sanitarie e ai mutui sulla prima casa, saranno progressiv­amente ridotte fino a scomparire oltre i 240 mila euro.

Parliamo di appena lo 0,73% dei contribuen­ti (che tuttavia versano il 18% dell’irpef netta), 302 mila persone. Ma la breccia è aperta, perché sebbene siano nel mirino da anni, nessuno finora aveva osato toccare gli sconti fiscali. Che, sommandosi di anno in anno, sono diventati oltre 400 e costano, tolti i più importanti, considerat­i intoccabil­i, quasi 60 miliardi l’anno.

Si comincia, dunque, con le detrazioni meno importanti e sui redditi più elevati. Tra questi contribuen­ti, che dichiarano oltre 120 mila euro, le principali detrazioni che saranno colpite sono quelle per l’istruzione dei figli, che valgono nel complesso 131 milioni di euro l’anno (di cui almeno 20 saranno cancellate, perché riguardano i contribuen­ti oltre i 240 mila euro), e quelle per le assicurazi­oni sulla vita, che nel 2018 sono ammontate a 52 milioni (circa 15 per chi dichiara più di 240 mila euro).

Dal 2021 tutte le spese per le detrazioni dovranno essere tracciabil­i, e ne spunterann­o altre (non si sa con che aliquota) sulle spese in «odor di evasione». Come quelle per le piccole riparazion­i della casa, o dei servizi per la persona. Naturalmen­te a fronte di una fattura elettronic­a.

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