Via il NY Times dalla Casa Bianca Donald taglia gli abbonamenti
Non c’è fine alla veemenza delle reazioni di Donald Trump contro la stampa che indaga su di lui e lo critica. Quando, fin dall’inizio del mandato, venne contestato dai giornali per le sue affermazioni la cui falsità era facilmente verificabile, reagì ribaltando sui media l’accusa: «Siete voi i produttori di fake news». Poi il presidente passò a definire organi di stampa che sono stati per secoli pilastri essenziali della democrazia americana «nemici del popolo».
Dalla violenza verbale Trump, evidentemente sotto pressione per la procedura di impeachment, ora passa alle vie di fatto: alla Casa Bianca non arriva più nemmeno una copia dei giornali più autorevoli d’america, New York Times e Washington Post, mentre il presidente ha annunciato che ordinerà a tutte le amministrazioni federali di non comprare più queste testate e disdire tutti gli abbonamenti.
In questo modo vuole danneggiare economicamente le due aziende editoriali (che, però, poi recuperano dato che gli attacchi di Trump mobilitano i lettori progressisti), ma, soprattutto, cerca di delegittimarle togliendo valore a quello che scrivono, almeno agli occhi dei suoi elettori: un’america sempre più a compartimenti stagni.
Intanto i giornalisti che vanno a curiosare negli affari del presidente vengono intimiditi da alcuni ricchi sostenitori di Trump che hanno creato un fondo per finanziare indagini sulla vita privata di questi cronisti e, in alcuni casi, anche dei loro familiari.