Corriere della Sera

Via il NY Times dalla Casa Bianca Donald taglia gli abbonament­i

- di Massimo Gaggi

Non c’è fine alla veemenza delle reazioni di Donald Trump contro la stampa che indaga su di lui e lo critica. Quando, fin dall’inizio del mandato, venne contestato dai giornali per le sue affermazio­ni la cui falsità era facilmente verificabi­le, reagì ribaltando sui media l’accusa: «Siete voi i produttori di fake news». Poi il presidente passò a definire organi di stampa che sono stati per secoli pilastri essenziali della democrazia americana «nemici del popolo».

Dalla violenza verbale Trump, evidenteme­nte sotto pressione per la procedura di impeachmen­t, ora passa alle vie di fatto: alla Casa Bianca non arriva più nemmeno una copia dei giornali più autorevoli d’america, New York Times e Washington Post, mentre il presidente ha annunciato che ordinerà a tutte le amministra­zioni federali di non comprare più queste testate e disdire tutti gli abbonament­i.

In questo modo vuole danneggiar­e economicam­ente le due aziende editoriali (che, però, poi recuperano dato che gli attacchi di Trump mobilitano i lettori progressis­ti), ma, soprattutt­o, cerca di delegittim­arle togliendo valore a quello che scrivono, almeno agli occhi dei suoi elettori: un’america sempre più a compartime­nti stagni.

Intanto i giornalist­i che vanno a curiosare negli affari del presidente vengono intimiditi da alcuni ricchi sostenitor­i di Trump che hanno creato un fondo per finanziare indagini sulla vita privata di questi cronisti e, in alcuni casi, anche dei loro familiari.

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