Corriere della Sera

I 39 corpi nel Tir, «cinesi» (non tutti). La tragedia è un caso politico che imbarazza Pechino

- Quotidiano del Popolo CDS

L’ ultimo messaggio racconta la fine della speranza a bordo del camion maledetto: «Mamma, non respiro. Questo mio viaggio è finito male. Sto morendo, ti voglio bene». È stato inviato da una giovane vietnamita alla famiglia, lontana più di diecimila chilometri. Pham Thi Tra My, 26 anni — racconta la Bbc — ha digitato queste poche parole martedì scorso e ora il fratello, avendo perso i contatti con la ragazza, si è convinto che Pham Thi sia tra i 39 migranti ritrovati poi morti all’interno di un camion refrigerat­o.

Le autorità avevano parlato di cittadini cinesi. Ma sono almeno tre le famiglie vietnamite disperate perché non hanno più sentito i loro cari e temono il peggio. Intanto, proseguono nell’essex le indagini per stabilire l’esatta causa della strage — asfissia o assiderame­nto? — e nomi e provenienz­a di tutte le vittime. Mentre la polizia, dopo aver fermato l’autista nordirland­ese, Mo Robinson, ha effettuato altri tre arresti, Joanna e Thomas Maher, una coppia sospettata di essere al centro del traffico di esseri umani, e un 48enne.

Ma come si è arrivati a una simile tragedia? Come è stato possibile il ripetersi di un dramma che già nel 2000, e sempre in Gran Bretagna, aveva provocato 58 vittime, tutti migranti morti a bordo di un camion a Dover? In queste ore il rimpallo di accuse e responsabi­lità tra Londra e Pechino ha raggiunto toni molti alti. «Un simile disastro umanitario è avvenuto sotto gli occhi dei britannici e degli europei — si legge in un editoriale del Global Times, «voce» del governo cinese —. È

dDublino

Belfast 4 5 1

Holyhead

La polizia ritiene che la motrice sia partita dall’irlanda del Nord, Paese dell’autista

2

Giovedì 24

Il container entra in porto alle 00.30, il camion lo carica e riparte all’1.05

Giovedì 24

Si scoprono i 39 cadaveri all’interno del container

Domenica 20 ottobre Il camion entra nel Regno Unito

Londra

3

Grays

Martedì 22

Alle 14.49 il container arriva nel porto belga. Parte lo stesso giorno per l’inghilterr­a

Purfleet Zeebrugge

chiaro che la Gran Bretagna e altri Paesi europei non hanno adempiuto alla loro responsabi­lità per proteggere queste persone da una tale morte». E il Quotidiano del Popolo: «Auspichiam­o che la Gran Bretagna e i Paesi europei mettano in atto i loro impegni verso i diritti umani e facciano i dovuti sforzi perché ai cinesi vengano evitati questi abusi e la morte improvvisa».

I Paesi in cui è presente il «network» che organizza il traffico dei migranti

Ogni network guidato da una «testa di serpente» (in cinese sinonimo di trafficant­e), sotto cui operano cellule autonome

Usano aerei per raggiunger­e Paesi intermedi poi proseguono nascosti all’interno di Tir o altri veicoli

Le cifre pagate dai migranti per il trasporto possono variare di molto. Chi vuole arrivare negli Usa paga anche il triplo

A sinistra, la polizia ispeziona il camion dove sono stati ritrovati i cadaveri di 39 migranti. A destra, una veglia per le vittime (Epa)

Dichiarazi­oni cui è seguito l’oscurament­o della Cnn, «colpevole» di diffondere notizie sgradite sul caso. Mentre Londra rimbalza le accuse, mettendo in evidenza come in Cina esistano mafie e associazio­ni criminali che si arricchisc­ono proprio sul traffico di esseri umani verso i «paradisi» dell’occidente. Fatto sta che i 39 poveretti (31 uomini e otto donne) quando hanno accettato di salire sul quel camion — alcuni in Bulgaria, altri dopo soste altrove — mai avrebbero creduto di fare la fin dei topi. Ma, e qui sta lo spaventoso cinismo dei criminali che hanno ideato il piano per superare i controlli, il loro destino era segnato in partenza. Perché? In Gran Bretagna, per arginare il fenomeno, i camion che arrivano dal Continente vengono esaminati con strumenti capaci di rilevare il calore corporeo attraverso le pareti. Stipare i 39 in un rimorchio frigorifer­o (capace di arrivare a -25 gradi) ha «accecato» i rilevatori. E condannato i migranti convinti di essere al termine di un viaggio durato anche un mese e cominciato nel Sud-est della Cina, dopo il pagamento di somme ingenti ai «passatori» locali, chiamati in mandarino shetou (teste di serpente). Che hanno una rete di cellule, presenti in quasi 60 nazioni. Non solo accompagna­no i gruppi ma sono anche in grado di fornire documenti falsi. Non di rado creano strutture in Paesi terzi (Italia, Spagna, Belgio, Paesi asiatici e latino-americani) per favorire il transito oppure accogliere gruppi in attesa del momento migliore.

Le loro rotte sono infinite e mutano spesso. Sfruttano tutti quei Paesi dove è possibile arrivare con visto turistico. Non pochi cinesi viaggiano in aereo. Raggiungon­o destinazio­ni-trampolino e poi proseguono in modo più avventuros­o. Celebre è Sorella Ping, capomafia che fece arenare una nave piena di migranti, la Golden Venture, vicino a New York nell’ottobre 1993. Erano 286. Azione clamorosa a dimostrazi­one delle sue capacità. Che vengono ben retribuite: i migranti versano dai 7 ai 20 mila euro per raggiunger­e la Gran Bretagna, il doppio o il triplo per arrivare negli Usa. Chi non li ha parte a debito, per poi saldare il dovuto al racket diventando semi-schiavo.

In numerosi rapporti ufficiali Usa Pechino è accusata di non agire con risolutezz­a, sarebbero pochi i casi perseguiti. Sorella Ping è morta in un carcere americano.

Auspichiam­o che la Gran Bretagna e i Paesi europei mettano in atto i loro impegni verso i diritti umani e facciano i dovuti sforzi perché ai cinesi vengano evitati questi abusi e la morte improvvisa

La mafia cinese dietro al traffico

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Calais Bruxelles mila euro
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Le indagini e il dolore
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