Corriere della Sera

L’imprendito­re che paga i faggi a prezzo pieno «Così può cominciare la rinascita dei boschi»

Un anno dopo la tempesta che ha colpito il Nordest

- (Ansa) Gabriele Principato

Bulgaria».

Perché?

«Innanzitut­to è una questione di cuore: in questi boschi vengo fin da quand’ero bambino, i miei nonni portavano qui gli animali a pascolare. Il Cansiglio è parte della nostra storia: come avrei potuto lucrare su Vaia? Poi non le nascondo che c’è pure una ragione 30-40 di marketing». Imprendito­re Patrizio Dei Tos Euro

È il prezzo al metro cubo dei faggi, rispetto ai 130 che si pagavano prima di Vaia: il motivo del ribasso è la grande quantità di legname immessa sul mercato dopo la catastrofe

Quale?

«La mia azienda è strettamen­te legata al territorio, il nostro futuro dipende dalla foresta, e noi vogliamo contribuir­e a creare un brand “Cansiglio” che non funzioni soltanto per la filiera certificat­a del legname ma anche per il turismo, la ristorazio­ne, lo sport. Mettiamola così: alcuni imprendito­ri sponsorizz­ano la squadra di calcio o di ciclismo, io sponsorizz­o la foresta».

Ne parla, in effetti, con la stessa passione con cui un parlerebbe del suo numero 10.

«Negli anni Ottanta e nei primi anni Novanta importavo il legno dall’africa. Così voleva il mercato e noi lì andavamo a prenderlo. Ma poi mi sono detto: perché non valorizzar­e il nostro? Affonda le radici nella storia, è bellissimo, riusciremo a farlo apprezzare anche ai nostri clienti».

Che invece prima lo snobbavano.

«I faggi del Cansiglio venivano utilizzati dai maestri d’ascia della Serenissim­a per ricavarne i remi della flotta della Repubblica. E non era un caso. Crescono a mille metri di quota, su un terreno carsico, quindi povero di acqua. Sono straordina­riamente resistenti, ma anche molto flessibili, alti ma con diametri piuttosto ridotti. Insomma, erano ideali. Per lo stesso motivo sono stati utilizzati per anni per le sedie prodotte nel distretto di Udine. Poi, nel Dopoguerra, è iniziato il declino e i faggi sono diventati la legna da buttare nei forni delle pizzerie, da sminuzzare in stecchi gelato e stuzzicade­nti».

Proprio a degli stuzzicade­nti sono stati paragonati dopo il passaggio di Vaia che li ha rasi al suolo...

«Già, le fotografie ricordavan­o proprio stuzzicade­nti. Ma ora inizia il Rinascimen­to». che portano a conoscere i piaceri della Liguria d’inverno, o a visitare grandi cantine nel Veneto, che in luglio ha visto le colline del Prosecco di Conegliano e di Valdobbiad­ene elette Patrimonio Unesco. Oltre 460 indirizzi, tra ristoranti, locali, ospitalità e botteghe storiche. «Un viaggio fra le bellezze e i sapori italiani — che per il 2019 ha un testimonia­l d’eccezione come Massimo Bottura, chef 3 stelle Michelin dell’osteria Francescan­a di Modena —, in cui ogni itinerario è accompagna­to da tre ricette di un cuoco celebre, per consentire ai lettori di preparare a casa un pranzo rappresent­ativo della tradizione culinaria locale», chiude il direttore Emanuela Rosa-clot.

 ??  ?? 30.000
Metri cubi
È il legname abbattuto dalla tempesta Vaia nella foresta del Cansiglio, tra le province di Treviso e di
Belluno, un anno fa. Le nevicate della primavera ne avevano distrutti altri 10 mila
Abbattuti Gli alberi buttati giù dal vento in Alto Adige, nella zona del lago di Carezza, dopo la tempesta Vaia con raffiche a 200 chilometri l’ora
30.000 Metri cubi È il legname abbattuto dalla tempesta Vaia nella foresta del Cansiglio, tra le province di Treviso e di Belluno, un anno fa. Le nevicate della primavera ne avevano distrutti altri 10 mila Abbattuti Gli alberi buttati giù dal vento in Alto Adige, nella zona del lago di Carezza, dopo la tempesta Vaia con raffiche a 200 chilometri l’ora
 ??  ?? Il numero speciale di «Bell’italia»
Il numero speciale di «Bell’italia»
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy