Corriere della Sera

Gli abiti da tè dell’italiana Rich «A Londra la mia opportunit­à»

Da Treviso al Regno Unito, dove vive da 20 anni. La svolta è arrivata con Kate

- Enrica Roddolo

«Kate, duchessa di Cambridge, indossava un mio abito polka dot, a pois, nella foto ufficiale per il compleanno del principe Carlo... Quando l’ho saputo, ho pensato che davvero Londra è una città che ti offre un’opportunit­à». Alessandra Rich ordina un tè molto british al bar Cracco in Galleria a Milano. E racconta la sua storia di nuova designer del Royal set sul Tamigi che, oltre a Kate, ha vestito Pippa Middleton al battesimo del principino Louis e alcune invitate alle nozze Royal di Harry e Meghan. Un’avventura di moda che parte, a sorpresa, dall’italia.

«Vivo a Londra da più di vent’anni ma arrivo dalla provincia di Treviso, avevo studiato lingue e letteratur­a straniera, anche negli Stati Uniti, poi durante un viaggio in Olanda conobbi alla fiera d’arte Tefaf il mio attuale marito Steven, mercante d’arte. Così mi sono ritrovata a Londra, a fare la gallerista anch’io». La passione per la moda è arrivata dopo, dieci anni fa. «Avevo voglia di fare qualcosa di mio, così ho iniziato a immaginare una collezione di abiti venduti da Harrods. Dopo tre stagioni di test ho presentato la prima collezione a Parigi, sfilate in case private per quello che è una sorta di club di invitate che negli anni sono diventate nostre appassiona­te».

E Kate, com’è arrivata a quell’abito a pois? «Non è passata dallo showroom, l’ha acquistato autonomame­nte in uno dei 140 negozi multimarca che ci distribuis­cono nel mondo, da Londra all’australia e fino a Hong Kong. Anche in Italia: da Luisaviaro­ma a Firenze, da Gente a Roma per esempio. Mentre la sorella Pippa ha scelto l’abito azzurro per il battesimo del nipote

Louis, nello showroom.

E più che per sentirsi bella, credo l’abbia scelto perché si sentiva bene, comoda: era ai primi mesi di gravidanza. Scelgo sete comasche e tutto, dai tessuti ai bottoni, è fatto in Italia. Solo i pizzi sono francesi».

Silhouette morbide, gonne allungate. «Sono tea dress, vestiti per l’ora del tè che per tradizione sono sempre stati pudichi, con gonna longuette, spesso a pieghe come certe gonne che indossava la principess­a Diana, e spesso fiorati, abbottonat­i fino al collo. Ma in ogni mio abito c’è un guizzo eccentrico, un dettaglio inatteso: uno spacco a sorpresa o una scollatura imprevista. E c’è sempre un’ispirazion­e Anni 40». A Londra Alessandra Rich ha «casa e bottega», abitazione e showroom nella centraliss­ima Mount Street.

Che cosa le ha insegnato il mondo dell’arte? «Il gusto dei dettagli: nei quadri antichi, nelle miniature c’è sempre un particolar­e tutto da scoprire». Il futuro? «Credo che dopo tanto streetwear ci sia nell’aria nuova voglia di femminilit­à. E i miei abiti sono molto femminili, lo stile che amo».

Meghan, come vorrebbe vestirla? «Con un capo tinta unita, nessun pois e nessuna fantasia, per lei».

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Kate Middleton, la moglie del principe William, con l’abito a pois di Alessandra Rich
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Un «Tea dress» di Alessandra Rich
Classico Un «Tea dress» di Alessandra Rich

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