Ora Facebook ci ripensa, pagherà per i contenuti dei giornali
L’esperimento è limitato ma può avere un impatto significativo sul mondo dell’informazione: accusata da anni dai media di sottrarre loro ossigeno, Facebook istituisce una sezione interamente dedicata alle notizie, News, gestita da personale giornalistico assunto dal gigante delle reti sociali, e alimentato dai contenuti forniti da 200 testate americane con le quali l’azienda ha stretto accordi. Dentro ci sono tutti i big della carta stampata (dal New York Times al Wall Street Journal) e dei siti (da Buzzfeed ad Axios). Per ora la sperimentazione sarà limitata a 200 mila utenti americani. Se i risultati saranno positivi, nel 2020 News verrà esteso al resto degli Usa e, poi, ad altri Paesi. Mark Zuckerberg dice di avere a cuore le sorti del giornalismo di qualità e di sentire la responsabilità, visto che Internet ha distrutto il business model della stampa. Robert Thompson, editore dei quotidiani di Rupert Murdoch, da sempre molto duro con Facebook, riconosce la buona volontà del suo fondatore.
Più che di pace, però, i giornali preferiscono parlare di tregua. Zuckerberg qui cambia rotta almeno su due fronti: accetta di pagare i contenuti giornalistici forniti dagli editori, cosa sempre rifiutata in passato. E l’offerta informativa non è più affidata agli algoritmi ma a giornalisti in carne ed ossa che creano in Facebook una redazione, anche se gli algoritmi identificheranno poi le preferenze degli utenti come avviene nel mondo digitale.