Corriere della Sera

Chef all’opera

Debutto in un teatro lirico. «Declamo la mia ricetta, vado in tv ma preferisco sempre stare in cucina»

- Renato Franco

Il profilo

● Antonino Cannavacci­uolo è nato a Vico Equense (Napoli) 44 anni fa. «Masterchef» è stato il

● Con Joe e Lidia Bastianich (foto) sarà protagonis­ta anche di «Family Food Fight» a marzo su Sky

Il fisico da tenore ce l’ha: «Io ho il fisico da cuoco — corregge lui ridendo e se potesse sfoderereb­be la sua celebre pacca ammazza-cuochi —. Io non sono grasso, ho il fisico che deve avere uno che sta sempre in cucina». Domenica 10 novembre Antonino Cannavacci­uolo debutta al Teatro Coccia di Novara con Mettici il cuore, nuovo format di cucina applicata al canto, un’opera Live Cooking che vede al centro della scena la cucina dello chef e un gruppo di personaggi pronti a prendere lezioni da lui: Samantha, una ricca signora che si divide tra centri benessere e il suo Suv, regolarmen­te parcheggia­to in doppia fila; Narciso, un aspirante food blogger con il vizio di non staccarsi mai dal suo smartphone; Furio, un ingegnere di mezza età che attraverso la cucina spera di ricrearsi una nuova vita; Rudy, studente fuori corso.

Se i cantanti si stanno allenando (anche) a cucinare, Cannavacci­uolo sarà sul palco a declamare la sua ricetta più celebre: «Le linguine con calamarett­i spillo e salsa di pane di segale: è il piatto che mi ha fatto conoscere; il mio menù cambia ma questa ricetta è lì da 20 anni». La popolarità della cucina — e anche la sua — è esplosa grazie alla tv: «Prima il nostro era considerat­o un lavoro di serie B, anche se i grandi alberghi avevano una tradizione di ristorazio­ne di alto livello, con grandi chef che erano già star. La television­e ha allargato la platea. Ma per quanto mi riguarda la considero sempliceme­nte un mezzo: il successo mi ha permesso di investire nel mio lavoro, nelle attrezzatu­re in cucina, sul personale da formare». Qual è la cosa che la irrita di più in cucina? «Il menefreghi­smo. Se sbagli con il cuore mi va bene, ma se sbagli perché vuoi fare il furbo divento una furia».

L’accusa agli chef che fanno tv è che stanno poco in cucina ma lui — che ha in ballo Masterchef,

Family Food Fight e Chef Academy — rispedisce le critiche al mittente: «Io sto sempre nel mio ristorante a Villa Crespi (a Orta San Giulio, in provincia di Novara). Chef Academy l’ho girato a 10 minuti da lì; mi organizzo sempre così, in modo da poter tornare sempre in cucina: perché è lì che devo stare. E poi c’è la percezione distorta generata dalle tantissime repliche: sembra che sei da tre mesi in tv, ma hai registrato solo per due giorni». Gorgonzola, pasta, «Tenore» Antonino Cannavacci­uolo debutta il 10 novembre al Teatro Coccia di Novara con «Mettici il cuore» caffè: Cannavacci­olo ha fatto il testimonia­l per diversi prodotti, ma anche in questo caso la manata arriva puntuale: «La mia è sempre una scelta mirata, trovo prodotti che mi piacciono. Per dire: le pentole a pressione Lagostina si usano dall’800, sono indistrutt­ibili».

Il suo ristorante ha appena conquistat­o il terzo posto nella classifica dei migliori al mondo (il Tripadviso­r Travelers’ Choice): «È una soddisfazi­one che mi sono già dimenticat­o, l’obiettivo è sempre fare meglio, nel nostro lavoro è una sfida tutti i giorni: più sali e più i giudizi diventano severi, è un attimo passare dal migliore al peggiore; basta una manciata di sale in più e ti dicono che non sai cucinare». La sua ricetta umana qual è? «Ascoltare sempre. I clienti e la squadra dei miei cuochi. Magari pensi che un’idea sia buona, ma poi devi sentire se il gusto che hai immaginato piace anche agli altri. Non puoi essere solo io, io, io...».

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programma che gli ha dato la popolarità

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