Corriere della Sera

Juve bloccata a Lecce L’inter manca il sorpasso

Mano in area di De Ligt, pari dei gialloross­i Sarri: «Leggerezza e manca la cattiveria»

- di Bocci, De Carolis, Fiocchini, Tomaselli

LECCE De Ligt e castigo. Un tocco di mano in area del difensore olandese, il terzo nelle ultime tre partite, stavolta non solo è da rigore, ma costa alla Juventus due punti gettati clamorosam­ente a Lecce, contro una squadra ben costruita e dal grande cuore, ma che in casa non aveva ancora fatto risultato. Non le costa però il primo posto in classifica, perché l’inter fallisce il controsorp­asso: la gerarchia in testa resta quindi quella stabilita dallo scontro diretto di San Siro, vinto dalla Juve.

Se l’unica squadra che si autoproduc­e la maglietta di gioco (con un proprio marchio) ferma il colosso che ha appena raggiunto, solo per gli sponsor sulla casacca, quota 100 milioni bonus compresi, non è certo solo colpa di De Ligt o dell’assenza di Ronaldo, «che aveva bisogno di riposo, anche mentale» come spiega Sarri: dopo il vantaggio di rigore con Dybala, la Signora tutta vestita di bianco pensa che il lavoro sporco sia alle spalle. E si sbaglia di grosso. Perché il Lecce reagisce e a sua volta trova il jolly in area per il tocco di mano di De Ligt, senza sprecarlo con Mancosu. Per poi difendersi trattenend­o il fiato.

La Juve stavolta è vittima della sua stessa rivoluzion­e: quando gioca e crea così tanto si autoconvin­ce che prima o poi il gol arriverà, soprattutt­o contro avversari affrontati con un po’ di puzza sotto il naso. E guarda caso, sempre alle 15, come a Firenze. Ma quando – oltre ai riflettori – si spegne anche l’antica spietatezz­a allora lo specchio in cui Madama si rimira finisce per appannarsi: «C’è un pizzico di leggerezza sulle palle gol, una decina, e nella gestione del vantaggio. Ed è mancata anche un po’ di cattiveria – sottolinea l’allenatore – : il pensiero che giocando così poi arrivi la vittoria non si deve insinuare nella nostra testa. La classifica? Guardarla ora, oltre che inutile è dannoso».

Quasi come non avere un guerriero come Manduzkic per scelta societaria. Senza Ronaldo, una punta di riserva vera e propria non c’è. Con i cambi già esauriti si fa pure male Higuain per una gomitata fortuita di Gabriel: per lui, uscita in barella solo al fischio finale e punti di sutura, dopo una decina di minuti in campo col turbante.

L’assenza che però incide di più nell’ultima mezzora è quella di Pjanic, che abbandona per un problema muscolare: senza di lui non è nemmeno vero che ci sia molto di buono di cui vantarsi, a livello di giocate e di manovra. Coppola, che sostituisc­e Liverani squalifica­to, rinforza l’asse verticale della squadra, immette fisicità a centrocamp­o e ringrazia Gabriel e Lucioni, che guidano la difesa del Lecce, pancia a terra al di là del guado. Non sarà un romanzo russo, però è una storia che la Juve farà bene a tenere a mente.

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Mancosu dal dischetto pareggia il vantaggio bianconero
(Ansa) Pareggio Mancosu dal dischetto pareggia il vantaggio bianconero

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