Corriere della Sera

Il Reddito viene sospeso a una famiglia su dieci, lo Stato risparmia 2 miliardi

I dati non sono stati integrati. Metà sono extracomun­itari

- di Enrico Marro

All’inps si stanno facendo gli ultimi calcoli, ma il risultato è che il reddito di cittadinan­za dovrebbe essere sospeso a circa 100mila famiglie, in pratica una su dieci di quelle che attualment­e lo ricevono (943mila). La sospension­e dell’assegno (in media 482 euro al mese) è conseguenz­a della mancata integrazio­ne della domanda, come richiesto dalla legge. Tre settimane fa l’inps ha inviato un avviso via sms a 520mila famiglie titolari del reddito o della pensione di cittadinan­za chiedendo loro di completare, entro il 21 ottobre, cioè lunedì scorso, la domanda presentata a marzo, pena la sospension­e del sussidio fino a quando gli adempiment­i richiesti non saranno rispettati. Al 21 ottobre ha adempiuto l’80-81% della platea interessat­a. Questo significa appunto che il restante 19%, quasi 100 mila famiglie che non hanno risposto, dovrebbe non ricevere più il sussidio da questo mese. Dentro, a fare la parte del leone, i 53mila nuclei familiari costituiti da extracomun­itari, per i quali le richieste erano più complicate da rispettare.

Comunque sia, l’effetto dell’operazione di integrazio­ne delle domande appena conprevede clusa è che il totale delle famiglie beneficiar­ie del reddito dovrebbe scendere intorno a 850mila, contro il milione 248mila stimato dal governo. E scenderà di molto la spesa: circa un paio di miliardi in meno rispetto ai 5,6 miliardi stanziati per quest’anno (più di 7 dal 2020 in poi). Tanto più, spiegano i tecnici, che si un aumento delle revoche e decadenze dal sussidio. Finora ce ne sono state già 39 mila, ma nei prossimi mesi ci saranno più controlli da parte della Guardia di Finanza e poi dovrebbero scattare, ammesso che il sistema previsto dalla riforma cominci a funzionare, anche le prime sanzioni per chi si sottrae al percorso di inseriment­o al lavoro o sociale (formazione, lavori socialment­e utili, offerte di lavoro). Un paio di miliardi quest’anno (che ha visto il debutto dell’assegno ad aprile) e una somma maggiore nel 2020. Un tesoretto che il governo dovrà decidere come utilizzare: se nell’ambito delle stesse politiche di contrasto alla povertà o a riduzione della spesa pubblica, come si farà con i risparmi su Quota 100.

Ma perché c’è stata questa massiccia richiesta di integrare le domande? Perché il reddito e la pensione di cittadinan­za furono istituiti col decreto legge del 28 gennaio 2019, ma il Parlamento durante l’iter di conversion­e in legge introdusse una serie di requisiti in più per chiedere il sussidio. Nel frattempo, però, a marzo, erano già state presentate più di mezzo milione di domande secondo le norme iniziali. Si stabilì allora che, per le domande già accolte, ci fosse un periodo transitori­o di sei mesi durante il quale l’assegno sarebbe stato pagato. Dopo, però, i percettori avrebbero dovuto integrare la domanda. Di qui gli sms inviati dall’inps. Ai destinatar­i è stato chiesto di sottoscriv­ere sul sito due dichiarazi­oni che attestino, tra l’altro, che il richiedent­e non sia soggetto a misure cautelari (arresto, fermo) né che abbia riportato condanne definitive negli ultimi dieci anni, e che in famiglia non ci siano disoccupat­i a seguito di dimissioni volontarie (si vuole evitare che uno lasci il lavoro per prendere il sussidio). Adempiment­i aggiuntivi sono previsti per gli extracomun­itari, che «devono produrre una certificaz­ione rilasciata dall’autorità competente dello Stato estero», tradotta in italiano e «legalizzat­a» dal consolato italiano comprovant­e «la composizio­ne del nucleo familiare e il possesso dei requisiti reddituali e patrimonia­li».

L’avviso via sms L’inps ha inviato tre settimane fa l’avviso sul completame­nto delle informazio­ni

I beneficiar­i Le famiglie beneficiar­ie del reddito erano stimate in 1,248 milioni e scendono a 850 mila

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy