Gentiloni a Parigi Il feeling pd con la Francia
Commissario europeo a partire dal 1° novembre, presidente del Pd dal marzo scorso, ieri Paolo Gentiloni è tornato a Parigi per un seminario con il ministro dell’interno francese Christophe Castaner, che aveva già avuto modo di conoscere da presidente del Consiglio italiano. «L’italia e la Francia devono di nuovo porsi insieme al cuore del progetto europeo per costruire l’unione di domani, solidale e responsabile», ha detto Castaner. Se la rinata amicizia tra i governi di Francia e Italia è stata già suggellata a settembre dal presidente Macron a Roma, l’incontro di ieri conferma la vicinanza tra il Partito democratico tornato al potere e La République En Marche erede della tradizione social-liberale. Un filo che ha radici lontane, come dimostrano i due organizzatori del seminario: il francese Bernard Spitz della fondazione Les Gracques e l’italiano Franco Bassanini, presidente della fondazione Astrid, ex
L’ex premier a un seminario con il ministro dell’interno francese Castaner
ministro e manager di primo piano da tempo al centro del dialogo italofrancese. Il Pd guarda a Macron nonostante questi sia accusato in patria di avere tradito il principio di partenza — l’essere allo stesso tempo di destra e di sinistra — per diventare ormai solo di destra. Quando era ancora nel Pd, Matteo Renzi ha più volte dichiarato la sua stima per Macron, ribadita anche e soprattutto dopo la scissione (con in più la previsione che il Pd potrebbe scomparire come è successo ai socialisti francesi proprio per mano di Macron). Nella gara tra macronisti italiani era balzato in testa Sandro Gozi, ex sottosegretario Pd diventato consigliere del premier Philippe, ma nei giorni scorsi costretto alle dimissioni per non avere dichiarato una collaborazione anche con il governo di Malta.