Corriere della Sera

Gentiloni a Parigi Il feeling pd con la Francia

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Stefano Montefiori

Commissari­o europeo a partire dal 1° novembre, presidente del Pd dal marzo scorso, ieri Paolo Gentiloni è tornato a Parigi per un seminario con il ministro dell’interno francese Christophe Castaner, che aveva già avuto modo di conoscere da presidente del Consiglio italiano. «L’italia e la Francia devono di nuovo porsi insieme al cuore del progetto europeo per costruire l’unione di domani, solidale e responsabi­le», ha detto Castaner. Se la rinata amicizia tra i governi di Francia e Italia è stata già suggellata a settembre dal presidente Macron a Roma, l’incontro di ieri conferma la vicinanza tra il Partito democratic­o tornato al potere e La République En Marche erede della tradizione social-liberale. Un filo che ha radici lontane, come dimostrano i due organizzat­ori del seminario: il francese Bernard Spitz della fondazione Les Gracques e l’italiano Franco Bassanini, presidente della fondazione Astrid, ex

L’ex premier a un seminario con il ministro dell’interno francese Castaner

ministro e manager di primo piano da tempo al centro del dialogo italofranc­ese. Il Pd guarda a Macron nonostante questi sia accusato in patria di avere tradito il principio di partenza — l’essere allo stesso tempo di destra e di sinistra — per diventare ormai solo di destra. Quando era ancora nel Pd, Matteo Renzi ha più volte dichiarato la sua stima per Macron, ribadita anche e soprattutt­o dopo la scissione (con in più la previsione che il Pd potrebbe scomparire come è successo ai socialisti francesi proprio per mano di Macron). Nella gara tra macronisti italiani era balzato in testa Sandro Gozi, ex sottosegre­tario Pd diventato consiglier­e del premier Philippe, ma nei giorni scorsi costretto alle dimissioni per non avere dichiarato una collaboraz­ione anche con il governo di Malta.

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