Nella foto fatta a Narni un’arma a doppio taglio
● Giuseppe Conte
Una vittoria di Vincenzo Bianconi farebbe compiere a Giuseppe Conte il primo (piccolo) passo verso l’obiettivo che si è prefissato una volta asceso per la seconda volta al soglio di Palazzo Chigi: quello di diventare una specie di «nuovo Prodi», leader di un «polo» in grado di contendere al centrodestra di Salvini la vittoria alle Politiche, quando sarà. Perché è evidente, l’affermazione dell’imprenditore di Norcia trasformerebbe il blocco elettorale PD-M5S da «patto civico» a coalizione politica pronta a giocarsi con la stessa formazione le Regionali in Calabria ed Emilia-romagna, a fine gennaio. E il leader naturale diventerebbe proprio lui, che avrebbe gioco facile ad ascrivere il ribaltamento del pronostico iniziale alla sua presenza, in extremis, nella foto di Narni. Ma la foto di Narni è un’arma a doppio taglio. Può diventare delizia, certo. Ma anche croce. Se Bianconi uscisse sconfitto dal voto di oggi, quell’istantanea si trasformerebbe in una chiamata in correità anche per il premier. Vero, la tornata coinvolge poco più di un italiano su cento. Ma è la prima che vede Conte impegnato in prima persona. E perdere alla prima giornata non è mai bello. Nemmeno se il campionato è lungo. Soprattutto perché verrebbe meno il principio dell’imbattibilità del presidente del Consiglio, figlio finora del fatto che non ha mai giocato (se non nei sondaggi di popolarità).