Il paradosso di trionfare allontanando le elezioni
● Matteo Salvini
Se stanotte Donatella Tesei diventasse la presidente della giunta elettorale umbra, Matteo Salvini sarebbe ancor più saldo alla guida della coalizione di centrodestra. L’umbria si andrebbe ad aggiungere a quel filotto di regioni sottratte al centrosinistra nel corso dell’ultimo anno e mezzo; e la benzina nel motore delle idee della coalizione sarebbe quasi al 100% di estrazione sovranista. Ma anche la vittoria può essere un’arma a doppio taglio. L’ennesima affermazione netta della Lega, che confermerebbe quel quadro nazionale esposto settimanalmente da tutti i sondaggisti, allontanerebbe ancora di più le elezioni anticipate. L’antisalvinismo diventerebbe un collante di governo ancora maggiore. E il miraggio delle urne sarebbe ancor più lontano rispetto a oggi. Una sconfitta della destra in Umbria avrebbe l’effetto di far ripiombare Matteo Salvini in un incubo forse peggiore rispetto a quello vissuto quest’estate, con la crisi di governo prima provocata e poi subita. Se l’ex vicepremier ha rimontato idealmente molte posizioni nello scacchiere della politica, lo deve essenzialmente alla fama di apparire in questo momento invincibile nelle urne. Se gli umbri la smentissero, questa fama, i contraccolpi arriverebbero da tutte le parti. Dagli alleati, a cominciare da Silvio Berlusconi, ovviamente. Ma anche dall’interno della Lega.