«Leggi severe contro il linguaggio dell’odio»
Insulti razziali a Liliana Segre, l’appello di Conte. La solidarietà dei partiti alla senatrice a vita
L’odio razziale inoculato tramite Internet contro la senatrice a vita Liliana Segre — sopravvissuta al campo di sterminio nazista di Auschwitz con il numero di matricola 75190 tatuato sull’avambraccio — ha innescato una catena di solidarietà bipartisan. I presidenti di Senato e Camera e il presidente del Consiglio sono stati tra i primi a intervenire. «È un insulto alla storia e alle istituzioni di un Paese che sul rifiuto dell’antisemitismo e sul ripudio della violenza ha eretto la sua architettura democratica e ha ritrovato pace, libertà e progresso», ha detto la presidente
● Superstite dell’olocausto, è una delle testimoni della Shoah del Senato Elisabetta Casellati. La lotta contro l'ignoranza dilagante è stata al centro del messaggio di solidarietà del presidente della Camera, Roberto Fico: «Il modo migliore per combattere odio, razzismo e antisemitismo è investire sulla cultura. Spiegare nelle scuole ai ragazzi la storia del nostro Paese e dell’europa. E imparare dagli errori fatti. La mia piena solidarietà a Liliana Segre».
Il premier Giuseppe Conte ha detto che servono leggi severe contro il linguaggio dell’odio che ha preso in ostaggio la Rete: «Inviterò le forze politiche a mettersi d’accordo perché bisogna introdurre delle norme per combattere il linguaggio dell’odio, a tutti i livelli». Conte ha parlato in occasione della giornata nazionale del folklore e delle tradizioni popolari: «Voi siete l’italia bella e tutti insieme dobbiamo lavorare per scacciare via l’italia brutta che si annida ed è presente, ad esempio, in quei messaggi che arrivano alla senatrice Segre», circa 200 al giorno come documentato da la Repubblica. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti si è detto «schifato» e ha espresso alla senatrice Segre la sua solidarietà e quella di tutti i democratici.
Anna Maria Bernini (Fi) ha parlato di «vergogna morale e culturale che va combattuta e condannata con tutte le armi della ragione». Il presidente della Antimafia, Nicola Morra (M5S), ha detto che «il livello di cretinismo/razzismo/antisemitismo cresce senza pausa. Ma noi siamo tutti con Liliana Segre».
«Ma che meccanismi si sviluppano nella testa di 200 persone al giorno che utilizzano una parte del loro tempo per cercare l’account, trovare l’offesa o la minaccia da confezionare e lanciarla verso una sopravvissuta alle camere a gas e ai forni crematori di Auschwitz
nel suo novantesimo anno di età?», ha scritto su Facebook Emanuele Fiano (Pd). Davide Faraone (Italia viva) ha fatto una proposta: «Martedì il Senato voterà la mozione per l’istituzione della commissione per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo. Prima firmataria Liliana Segre. Sarebbe una bella risposta agli odiatori se a presiedere la commissione fosse proprio lei. La senatrice a vita che ha sull’avambraccio il numero di matricola 75190 tatuato ad Auschwitz».