Lo show di Silvestri da Guevara a Baggio
Nuovo tour «La terra dal vivo...» per i 25 anni di carriera Sugli schermi le immagini dei protagonisti di ieri e oggi
«La terra sotto i piedi», Daniele Silvestri l’ha voluta per davvero. L’altra sera al Palazzo dello Sport di Roma (con replica ieri) ha aperto il nuovo tour che si concluderà il 23 novembre a Torino.
Il palco, al centro del parterre, è un terrapieno circolare attorno al quale sono ancorate delle piattaforme in legno, delle zattere dove si sistemano i nove musicisti della solida band («Siamo amici, fratelli»). Il maxischermo e la scena si illuminano di rosso, Qualcosa cambia apre tre ore di concerto con più di trenta canzoni. È un Daniele Silvestri insolito, nelle atmosfere spettacolari e nelle sonorità più potenti che non sono state rovinate nemmeno dalla pessima acustica dello spazio. Il suo primo tour nei palazzetti da solista — li aveva già «frequentati» con gli amici Niccolò Fabi e Max Gazzè — coincide con i 25 anni di carriera, un pezzo di storia che Silvestri ripercorre attraverso parole, canzoni, ironia immagini su fatti e protagonisti di orizzonti diversi. Ecco Baggio, Camilleri, Craxi...
La prima parte è dedicata ai brani del nuovo album La terra sotto i piedi, uscito a maggio. Ma va indietro nel tempo per Marzo 2039, pescando negli anni Novanta, per cantare di un mondo post-apocalittico, devastato dalla guerra, mentre sullo schermo scorrono le immagini in bianco e nero di soldati, rovine, missili, scorie radioattive. «È un futuro scuro, ma anche il presente che viviamo è livido», dice dal palco. «Serve un punto di riferimento per capire come stare dalla parte giusta... Ammesso che esista una parte giusta».
Passa dal rock ai ritmi latini fino a sconfinare nell’elettronica spinta. Ci sono i colleghiamici in video (Caparezza, Manuel Agnelli e Shorty). C’è il rapper Rancore, ospite fisso del tour, che sale sul palco per duettare su Argentovivo, presentata con Silvestri all’ultimo Sanremo, e su Il mio nemico con gli spettatori in piedi a ballare. Arriva a sorpresa Andrea Vincenzo Leuzzi degli Otto Ohm, altri amici ci saranno nel corso di questo tour «La terra dal vivo sotto i piedi». Non di solo canzoni vive il live: i 37 minuti di amarcord musicale — nel quale il cantautore intona i suoi brani dal 1994 al 2016 — sono introdotti e conclusi da due video che partono dalla caduta del Muro e raccontano gli anni 90 attraverso i volti di Berlusconi e Craxi (accolti dai fischi del