Mazzarri crede nel Toro «particolare» Contro il Cagliari per tornare a vincere
TORINO Spiega il «pressing alto», muove le dita per far capire che attaccare è questione psicofisica, non di attaccanti schierati. Si muove come se stesse parlando con la squadra. Ripete l’aggettivo «particolare» perché non ci siano equivoci sul momento del Toro. Risponde, sollecita altre domande, ascolta, come «faccio da vent’anni con i miei giocatori», aggiungendo che conoscono i due numeri del suo telefonino e possono sempre bussare alla porta del suo ufficio, «ma sono tutti professionisti e i musi lunghi non devono contaminare il gruppo, non è successo, non succederà e poi a gennaio si vedrà». Walter Mazzarri (foto) parla per 45 minuti, è il terzo tempo della vigilia. «Particolare» è l’aggettivo che ripete sei volte. Puntualizza: «La parola difficoltà mi piace poco, questo è un momento particolare, ne capitano spesso e si superano mettendo al centro il noi». Parla di «umiltà» da ritrovare, i giocatori sono gli stessi che un anno fa conquistarono un record di punti. Anche l’allenatore e i suoi metodi non sono cambiati. Il Cagliari arriva con 14 punti, Rolando Maran ammette: «L’entusiasmo è una leva importante, i nostri risultati nascono da compattezza ed equilibrio. Rispettiamo il Toro, ma sappiamo di avere i mezzi per fare bene durante la gara». Poi magari sarà proprio un particolare che deciderà tutto.