La prima volta di Alice, lo sci scopre una nuova stella
Robinson, 17 anni, neozelandese, vince il gigante davanti alla Shiffrin: «Ora devo pensare alla scuola»
Alice nel Paese dello sci. Dove la meraviglia sboccia su una neve che lei interpreta perfino meglio di Mikaela Shiffrin. È nata una stella sul ghiacciaio del Rettenbach, il luogo in cui la Coppa del Mondo è partita all’insegna di una sorpresa relativa: che Alice Robinson, 17 anni, neozelandese con natali australiani e radici nella Val di Fassa, fosse un talento lo si era capito dall’oro iridato juniores 2018 e dal 2° posto alle finali di Soldeu, preceduta dalla Shiffrin. Ma ha accelerato l’accredito al vertice: «Volevo vincere. Riuscirci a nemmeno 18 anni è pazzesco e battere Mikaela è incredibile». Miki le ha reso onore: «Sette anni fa capitò a me di superare Tina Maze, mio idolo: immagino cosa provi Alice».
Pareva che l’americana avesse piallato tutte. Idea sbagliata: la Robinson, che usa una tuta che riproduce la mancata nuova bandiera nazionale, ha tenuto (+14/100 al giro di boa) e infine ha sorpassato, mentre la Worley da sesta che era ha tolto dal podio la Brignone (quinta). È il primo centro kiwi in gigante e Alice era all’undicesima gara tra le seniores. È un tipo «fast», che si unisce alla scarna lista delle sciatrici vincitrici da minorenni: Kostelic, Moser Proell, Goetschl, Gut, la stessa Shiffrin. Nella lista non c’è nemmeno Lindsey Vonn, che con la sua fondazione aiuta la ragazzina: «Però ora devo tornare in Nuova Zelanda: prima la scuola, poi le prove americane».
All’esordio, l’italia rosa si lecca le ferite. Bilancio scarso in un gigante che ne ha bastonate tante e che ha visto il guaio della Schild (saltato il ginocchio destro). La Brignone, opzione numero 1, non è riuscita ad attaccare: «Il quinto posto non era ciò che desideravo. Nemmeno Alice e Mikaela sono state perfette, ma io ho sbagliato di più». Tra le altre spicca la mancata qualificazione di Sofia Goggia. Una bocciatura all’insegna del 3: terz’ultimo pettorale, 3’’ dalla Shiffrin nella prima manche, 3 centesimi oltre la soglia del taglio. «Ho sbagliato approccio, ho tenuto troppo» spiega. Peraltro per lei era una ripartenza nella specialità: «Non ho fretta, ma lavorerò senza sosta».
Azzurre lente
Falsa partenza delle azzurre: Brignone quinta, Goggia fuori dalla seconda manche