Di Maio: basta alleanze con il Pd
Tensioni nella maggioranza dopo la pesante sconfitta in Umbria. Conte: non generalizziamo
Luigi Di Maio il giorno dopo la sconfitta in Umbria dove il Movimento 5 Stelle ha raccolto poco più del 7 per cento dei consensi dice «basta alleanze con il Pd». E poi aggiunge: «Non è un mistero che io fossi il più perplesso su questa intesa» perché «noi siamo alternativi e non complementari ai partiti». Nella maggioranza gialloverde però ci sono tensioni per la pesante sconfitta elettorale. Anche se il premier Conte invita a «non generalizzare». Mentre la leader di Fratelli d’italia, Giorgia Meloni, dice: «Se vinciamo anche in Emilia-romagna il governo deve andare a casa». Salvini attacca Conte.
L’unico dato certo è che è finita l’alleanza su base regionale fra il Pd e il Movimento Cinque Stelle. «Mai più», dice Luigi Di Maio, mentre Nicola Zingaretti difende comunque un risultato sopra il 20% e rivendica la vocazione maggioritaria del partito.
Giuseppe Conte invece cerca di tenere al riparo il governo: «Siamo partiti da poco, abbiamo bisogno di maggiore spirito di squadra, più coesione». Per lui l’orizzonte resta quello del 2023, cioè la scadenza naturale della legislatura: «Quando nel 2023 ci confronteremo con le elezioni verremo valutati per quello che abbiamo fatto».
Oggi potrebbe essere convocato un vertice di maggioranza, per una riflessione sul voto e per mettere a punto gli ultimi dettagli della legge di Bilancio. È maretta invece nel Movimento, Luigi Di Maio assicura che il governo non è a rischio ma definisce un «esperimento che non ha funzionato» l’alleanza locale con il Pd e chiede un programma «più dettagliato» per il governo. «Il M5S va meglio quando corre da solo», conclude il ministro degli Esteri. Sul piano nazionale, invece, «il governo va migliorato e innovato per durare altri tre anni», ribadisce Di Maio. «È ovvio che occorre voltare pagina — condivide Nicola Zingaretti —. Ci vuole una nuova solidarietà nel governo. L’alleanza ha senso solo ed esclusivamente se vive in questo comune sentire delle forze politiche che ne fanno parte, altrimenti la sua esistenza è inutile. Se Di Maio vuole andare avanti da solo con l’8%, auguri».
L’alleanza ha senso solo se vive del comune sentire delle forze politiche che ne fanno parte, altrimenti è inutile e sarà meglio trarne le conseguenze Nicola Zingaretti Quandoho lasciato la guida del Pd governavamo 17 Regioni su 21. Ora ne governa 7 su 21. L’idea di dire che è sempre colpa mia non mi sembra geniale Matteo Renzi
L’impegno comune tra centrosinistra e M5S è per me la strada giusta. Per battere la destra serve prosciugare le ragioni sociali che hanno alimentato la sua forza Roberto Speranza