Corriere della Sera

Berlusconi: senza di noi non si può governare

- Virginia Piccolillo

Senza l’apporto di FI il centrodest­ra sarebbe una destradest­ra, probabilme­nte non in grado di vincere le elezioni

ROMA Ha chiamato, per congratula­rsi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. E ha twittato: «Dall’umbria dopo mezzo secolo una svolta storica, anche nelle tradiziona­li Regioni rosse il centro-destra unito rappresent­a l’ampia maggioranz­a degli elettori. La nostra alleanza è il futuro dell’italia e ha il diritto-dovere di governare il Paese». Silvio Berlusconi festeggia assieme agli altri leader. E non si dimostra preoccupat­o di quel 5% che lo rende fanalino di coda della coalizione: «Senza Forza Italia il centro-destra sarebbe una destra-destra, probabilme­nte non in grado di vincere le elezioni nazionali e certamente non in grado di governare. Il nostro apporto è fondamenta­le». Il leader forzista non perde il buonumore e incassa con soddisfazi­one, le parole di Salvini sulla «vittoria di squadra del centrodest­ra». Poi, a Quarta repubblica, rilancia: «Saremo la nazionale azzurra per il bene dell’italia».

Preconizza «una vittoria con un margine di distacco considerev­ole» anche in Emilia Romagna, convinto che «non ci siano più fortini rossi in Italia». Insinua il sospetto nei ranghi M5S: «Qualcuno guarda a destra, qualcuno a sinistra, altri pensano a fare un gruppo contro».

Alternativ­e non ne ha. E lo sa. Ma la sua forza è la sua proclamata identità moderata, che serve a diversific­are l’offerta della coalizione. «C’è bisogno di una forza liberale che difenda le ragioni delle imprese, del lavoro, delle famiglie e della libertà» evidenzia Mariastell­a Gelmini. Resta, però, il nodo del futuro del partito. Il leader azzurro avrebbe promesso un forte rinnovamen­to interno e l’apertura con il progetto «Altra Italia» alle liste civiche. Ma cosa potrebbe cambiare nessuno lo sa. Forse nuovi coordinato­ri regionali.

Però pesa quel 36,9% di Matteo Salvini e quel 10,4% di Giorgia Meloni. Soprattutt­o in vista delle Regionali, dove FI deve gestire anche l’imbarazzan­te caso dell’azzurro Mario Occhiuto, per il quale è stato chiesto il processo. Il vicepresid­ente Antonio Tajani dichiara: «Vediamo come Berlusconi concluderà la trattativa. Ma in Campania e Calabria il candidato sarà di FI». In tv, comunque, l’ex premier avverte: «Quelli che hanno lasciato FI e sono andati per un’altra strada nella politica sono letteralme­nte spariti».

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