Corriere della Sera

M5S, la metà dell’elettorato ha scelto l’astensione

- Paolo Foschi

«Il centrodest­ra sembra aver trovato una nuova forza propulsiva dall’esclusione del governo»: è questa una delle conclusion­i dell’analisi dei flussi elettorali della consultazi­one in Umbria effettuata dalla Fondazione Istituto Carlo Cattaneo che ha preso in esame i dati relativi al capoluogo Perugia. Secondo la ricerca «il grado di mobilitazi­one dell’elettorato di centrodest­ra è superiore a quello registrato in precedenti elezioni locali: le perdite verso l’astensione, contrariam­ente alle regionali dei mesi scorsi, appaiono quasi nulle».

Il voto, che ha confermato «l’isolamento elettorale del Pd e la forza espansiva della

Lega, certamente risente di dinamiche locali, ma è indiscutib­ile che gli eventi nazionali possono aver influenzat­o in maniera decisiva le scelte dei cittadini umbri». E, ancora, «non può non aver pesato anche il giudizio sulla nuova maggioranz­a che guida l’esecutivo e sull’inedita coalizione elettorale formata dai due partner di governo, nonché, sul fronte politico opposto, sulla ritrovata unità manifestat­a dalle tre forze di centrodest­ra».

L’analisi compara il voto delle politiche 2018 appunto con le regionali in Umbria e evidenzia come l’1,5% degli aventi diritto al voto (non quindi dei votanti) è passato dai 5 Stelle al Pd, mentre il travaso in direzione opposta è stato dell’1,1%. La metà dell’elettorato grillino si è comunque astenuta, mentre un altro 3,6% del totale del corpo elettorale è passato alla Lega, che ha preso anche il 2,4% da Forza Italia. Lo studio evidenzia inoltre «perdite non trascurabi­li (dal Pd) verso il centrodest­ra (ma significat­ivamente non verso la Lega)», di cui avrebbero beneficiat­o in particolar­e le liste civiche ma anche Fratelli d’italia. L’istituto Cattaneo spiega che sono dati di difficile interpreta­zione e potrebbero risentire di fattori locali, ma offre anche un’altra chiave di lettura che riguarda Renzi e il suo partito: «Una parte degli elettori che nel 2018 votò centrosini­stra ha trovato “innaturale” l’alleanza col M5S e ha quindi preferito dirigersi altrove» e «l’assenza dalla coalizione di Italia Viva, ossia della componente renziana, potrebbe in qualche misura aver inciso su questa dinamica». In ogni caso, «il cambiament­o di contesto politico (cambiament­o di governo, scelta del M5s di coalizzars­i) non sembra aver innescato dinamiche elettorali nuove», ma ha accentuato i trend delle precedenti regionali, con un crescente «disorienta­mento» nella galassia pentastell­ata.

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