Nuova verifica sulla manovra La stretta per l’assegno unico
Oggi doppio vertice di maggioranza. Il focus sui provvedimenti per la famiglia
Il Pd, ma anche il partito di Matteo Renzi che ha il ministero della Famiglia con Elena Bonetti, che chiede un’accelerazione sull’assegno unico per i figli. Il Movimento 5 Stelle che studia qualche altra mossa a effetto sui evasione fiscale e partite Iva. Ancora il partito di Renzi che prova a rimandare di un anno il taglio del cuneo fiscale e propone di usare quei 3 miliardi per cancellare le tasse in arrivo su plastica e bevande zuccherate. E infine Leu che chiede di anticipare lo stop al del superticket.
La batosta rimediata in Umbria riapre il file del disegno di legge di Bilancio, approvato ormai due settimane fa «salvo intese» dal consiglio dei ministri ma non ancora arrivato in Parlamento. E offre un terreno concreto di scontro tra i partiti della maggioranza. Tutti sono consapevoli che i reali margini di manovra sono minimi: tra stop dell’iva e spese non rinviabili, 25 dei 30 miliardi di quella che una volta si chiamava Finanziaria non si possono toccare. Ma questo non impedisce certo ai singoli partiti di imbracciare le singole misure per andare alla ricerca del consenso perduto.
Oggi sui temi della manovra ci dovrebbero essere due vertici. Uno di maggioranza per esaminare tutti i punti del testo. L’altro ristretto sulla famiglia, agganciato al disegno di legge sull’assegno unico per i figli da tempo all’esame della Camera, con i capigruppo di maggioranza e due ministre, Elena Bonetti per la Famiglia e Nunzia Catalfo (M5S) per il Lavoro. Ma quali sono i reali margini per un’accelerazione sull’assegno unico? Per l’anno prossimo è molto difficile che cambi qualcosa e, al di là del tira e molla al quale assisteremo in questi giorni, dovrebbe restare la dote aggiuntiva da 600 milioni di euro per finanziare l’estensione degli asili nido gratis e il bonus fino a 160 euro per i nuovi nati.
Il tentativo è rafforzare i fondi per il 2021 quando dovrebbe prendere corpo l’assegno unico vero e proprio, 240 euro al mese fino a 18 anni. Al momento ci sono 2 miliardi, ne servirebbero trai 6 e i 9. Potrebbero essere aumentati destinando a questo scopo una parte delle somme recuperate dall’evasione fiscale, e i risparmi di Quota 100 e reddito di cittadinanza. Ma anche grazie a una serie di razionalizzazioni: ad esempio scalando l’assegno unico, naturalmente per chi ha figli, dall’aumento che gli statali avranno con il nuovo contratto e anche dal bonus da 80 euro o dal taglio del cuneo fiscale. In ogni caso si tratta di interventi per il 2021. Anche se scritti adesso resterebbero ipotesi.