Corriere della Sera

«L’italia leader nelle due ruote L’elettrico? Via da percorrere»

Dell’orto: il 5 novembre apre il salone per cicli e moto

- Di Sara Gandolfi

Conto alla rovescia per Eicma, l’esposizion­e più importante al mondo per l’industria delle due ruote, in programma dal 5 al 10 novembre a Milano. Titolo: «Moto rivoluzion­ario». Un’occasione per vedere le novità del settore ciclomotoc­iclo e parlare di un mercato che, in controtend­enza rispetto all’automotive, continua ad accelerare, come conferma Andrea Dell’orto, presidente di Eicma ed ex presidente

Aggiorname­nti rispetto ai contenuti della manovra e alle evoluzioni dei tavoli delle crisi aziendali di Confindust­ria Ancma, ora commissari­ata.

Dati positivi anche quest’anno, dunque?

«Sì, l’italia conferma la leadership del mercato europeo delle due ruote. Da gennaio ci sono state 213.500 immatricol­azioni, ovvero un +6,4%, e si prospetta una chiusura d’anno sopra le 250.000 unità. Sono in crescita le vendite sia di moto (+8,6%) che di scooter (+4,8%). L’unico segno negativo è sui “cinquantin­i”: -4,2%»,

I Millenials non amano le due ruote?

«È un tema su cui stiamo lavorando molto. Vedremo però quale sarà l’evoluzione del mercato. I “cinquantin­i” sono quelli che si prestano meglio alle versioni elettriche e quindi saranno più appetibili per i giovani: l’elettrico per definizion­e ha una maggiore connettivi­tà digitale».

L’elettrico è una strada obbligata pure per le moto?

«Obbligata non direi. Le moto a trasmissio­ne tradiziona­le endotermic­a hanno raggiunto performanc­e elevate e livelli di inquinamen­to molto bassi. L’elettrico però è una via da percorrere, anche perché le due ruote sono un’opportunit­à per la mobilità del futuro. Riducono i tempi di attraversa­mento, annullano i tempi di parcheggio e lavorano molto bene sulle emissioni. Già oggi nelle grandi città il 65% dello scooter sharing è elettrico e questo ne accelererà la diffusione. Vedo più difficile la conversion­e delle moto ad alta cilindrata dove l’acquisto è più passionale».

Come sarà Eicma 2019 ?

«Sarà un’edizione da record con due padiglioni in più rispetto all’anno scorso, otto in totale, con 800 brand rappresent­ati, 43 Paesi presenti, oltre il 60% degli espositori esteri. Sarà una settimana dedicata alla mobilità, che contaminer­à molte zone di Milano e anche della Lombardia».

L’italia è leader di mercato ma il «made in Italy» a due ruote ha dovuto fare molti compressi. Come mai?

«I motivi sono diversi. Un dato di fatto è che il mercato europeo si è molto ridimensio­nato: nel 2018 ha immatricol­ato soltanto 1 milione e 100 mila veicoli contro i 20 milioni dell’india. Lo spostament­o verso l’asia ha creato equilibri diversi. Alcune aziende non sono riuscite ad internazio­nalizzarsi e hanno dovuto cercare dei partner esteri, in alcuni casi vendere. Altre hanno fatto meglio. Ad esempio Piaggio, rimasta italiana, produce in Vietnam e in India, dove ha addirittur­a la leadership dei tre ruote, i tuk-tuk».

Il governo italiano sta facendo abbastanza?

«L’industria delle due ruote è per la maggior parte composta da aziende manifattur­iere e in quanto tali, parlo come imprendito­re, non possono essere soddisfatt­e di quello che hanno fatto gli ultimi due governi, dal job act al cuneo fiscale. Per quanto riguarda il

In controtend­enza rispetto all’automotive Crescono le vendite sia di moto (+8,6%) sia di scooter (+4,8%)

settore specifico, Ancma ha presentato otto proposte al Mise su vari temi, dai premi assicurati­vi alle infrastrut­ture e agli incentivi. Vedremo».

Si ricandider­à a presidente Ancma dopo il «golpe interno» contro di lei?

«Potrei anche farlo, ma al momento ho altre priorità. Mi auguro solo che si trovi una soluzione di serenità, perché la lobby con governo ed istituzion­i non può farla Eicma».

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Andrea Dell’orto, 50 anni presidente di Eicma e vicepresid­ente Assolombar­da
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