Corriere della Sera

L’italia subito, poi si va in Europa

Trascinata dalla stella serba, Bologna è sola in testa: «Ci stiamo ancora conoscendo»

- Daniele Labanti

squadra: individuat­o dal coach Sasha Djordjevic come obiettivo principale dello scorso mercato, è stato atteso dal club finché non s’è deciso ad accettare l’offerta triennale da oltre 5 milioni netti messa sul piatto da Massimo Zanetti della Segafredo. Della Virtus è diventato leader, miglior realizzato­re (18,5 punti in 20 minuti con il 61% da due, 43,5% da tre, 84% ai liberi e 5 assist) e killer nei finali in volata che i bianconeri stanno vincendo con rituale continuità.

«È tutto bello qui — racconta — ma questo primo posto al di là di farci contenti non significa nulla. Non è adesso il momento in cui guardare la classifica. L’obiettivo è migliorare il gioco». Con lui e con Stefan Markovic, altro serbo perfezioni­sta che gli è stato affiancato per guardagli le spalle e consentirg­li di non spremersi nella lunga stagione, la Virtus ha guadagnato una dimensione europea. Costruendo una formazione di stazza e talento, Djordjevic e il direttore generale Paolo Ronci hanno immaginato una squadra in grado di vincere e di raggiunger­e l’eurolega. Il periodo di assemblagg­io ha subito un’accelerazi­one dopo le prime gare vinte. «In realtà ci stiamo ancora conoscendo — spiega Teodosic — ma il gruppo è ottimo e la cosa più importante è capirsi sempre meglio settimana dopo settimana».

Sulle sue spalle siedono le ambizioni di Bologna dove è riesploso l’entusiasmo per la pallacanes­tro. «Ancora una volta Teodosic s’è guadagnato lo stipendio» la battuta del patron Zanetti mentre coccolava il suo talento dopo il successo a Brescia. Prima in classifica, animata dalle magie del re Milos e sostenuta da un impatto fisico finora indecifrab­ile per le avversarie italiane, la Segafredo non nasconde di guardare all’europa. «Se sono qui è per Djordjevic e per il progetto di riportare la Virtus dov’è abituata a stare a livello continenta­le»: un programma di governo ambizioso per Teodosic, al quale basta una ventina di minuti in campo per tenere le V nere in cima al basket italiano.

Fenomeno Milos Teodosic, 32 anni, in azione nella partita vinta con Brescia: il play serbo è la stella della Virtus Bologna capolista (Ciamillo Castoria)

Chiamato dal coach «Sono venuto qui per Djordjevic e per riportare le V nere dove erano abituate a stare»

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