Efficienze e sviluppo, Pirelli prepara il piano triennale
Pirelli risente della crisi dell’auto (-5,9% le vendite nei primi nove mesi) ma grazie alla focalizzazione sul segmento «high value» chiude i primi nove mesi dell’anno con ricavi superiori ai 4 miliardi di euro (4,036 miliardi), in aumento del 6,7%, di cui 2,7 miliardi generati dalle vendite di pneumatici di livello superiore, e un utile netto in crescita a
385,7 milioni. Il risultato operativo adjusted è stato pari a 685 milioni con un margine sul fatturato del 17%. Nei primi 9 mesi la posizione finanziaria netta è risultata negativa per 4 miliardi a causa «della consueta stagionalità del capitale circolante e il pagamento di dividendi per 177 milioni di euro» ha spiegato la Bicocca in una nota. A livello geografico a fronte di una perdita del 2% nell’area Emea, nelle altre regioni il fatturato è salito: +5,7% in Nord America, +5,2% nell’area Asia Pacifico, +7,2% in Sud America e +5,4% in Russia e Paesi del Nord Europa.
I conti sono stati esaminati ieri dal board della Pirelli che ha deciso di spostare al primo trimestre del 2020 la presentazione del nuovo piano strategico, focalizzato sul segmento «high value» e sulla generazione di cassa, con l’obiettivo di anticipare al 2020 il break even e difendere la leadership di sostenibilità. «Stiamo approntando il nostro piano triennale prevedendo una situazione difficile per il 2020 e per il primo semestre del 2021», ha spiegato il vicepresidente esecutivo e ceo, Marco Tronchetti Provera, annunciando «una serie di misure di riduzione dei costi e un abbassamento del punto di break even».
Il board ha aggiornato ieri le stime per la fine dell’anno confermando i target di crescita dei ricavi (5,3 miliardi, +2,5%) e l’incidenza dell’high value (67%) mentre ha limato le stime dei flussi di cassa e del margine di redditività (17-17,5%). Confermato il piano di efficienze che, ha spiegato Tronchetti, «verranno per la maggior parte dal costo del prodotto e dal costo di produzione del prodotto» e gli effetti si vedranno già nel 2020 perché alcune misure «sono già in atto in alcune fabbriche» Misure che puntano a una«standardizzazione del processo produttivo» e alla «semplificazione dei costi di produzione per ottenere una maggiore efficienza».