Sangiorgi: Imola foresta di pugnali I 5 Stelle? Erano all’opposizione
Si riposerà, dice, dopo lo stress di questi giorni, senza ambizioni politiche e da disoccupata. Manuela Sangiorgi, sindaca M5S di Imola dimessasi mercoledì, si difende dai sospetti che possa votare o candidarsi con la Lega alle Regionali in Emiliaromagna. «Nessun contatto con il Carroccio», è la smentita. Scartata anche l’ipotesi di una lista civica a sostegno del centrodestra. Ieri Massimo Bugani, volto storico dei Cinque Stelle a Bologna e ora capostaff in Campidoglio a Roma, ha respinto l’accusa di Sangiorgi di non essere stata sostenuta dai Cinque Stelle. «Eri commissariata, è vero», ha fatto sapere lui via Facebook, «ma non da me, bensì dalla Lega. Sa tutta Imola che ogni tua scelta passava dal consigliere leghista Carapia e non dai ragazzi del M5S». Simone Carapia è il compagno di Sangiorgi, si sposeranno, ma l’ex sindaca esclude sovrapposizioni tra vita pubblica e vita privata. Il vero motivo del suo addio sarebbe la difficile convivenza in Comune con sei tra i 14 consiglieri del Movimento. «Non hanno voluto riconoscere il mio ruolo», dice ora Sangiorgi, «io sono una persona concertativa, disponibile, che sa mediare, ma loro mi facevano opposizione». L’ex sindaca, in passato responsabile del patronato Uil di Imola, ha spiegato che
ormai«entrare in Comune era come entrare nella foresta dei pugnali volanti». Era entrata in Consiglio nel 2013 ed eletta prima cittadina nel giugno 2018 dopo 73 anni di dominio della sinistra. Ma aveva dovuto gestire vari avvicendamenti tra gli assessori, con una maggioranza che via via si è sgretolata. Il colpo finale però è arrivato con la formazione a livello nazionale del governo M5S-PD. «Credevo negli ideali anticasta dei Cinque Stelle», ha detto, «invece c’è stato un chiaro trasformismo. Mi sono dimessa per non essere in mano al Pd». L’ex sindaca attribuisce non solo a Bugani ma anche a Luigi Di Maio e Beppe Grillo la responsabilità di averla abbandonata a se stessa. «Il M5S non esiste più, è morto quando è morto Gianroberto Casaleggio». Per la città romagnola ci sarà un commissario. I dem hanno intanto aperto alla possibilità di un prossimo candidato sindaco da decidere con il M5S. Freddi però i Cinque Stelle: «Voto su Rousseau».