Corriere della Sera

Bottiglie, tappi e tetrapak: così la tassa contro il monouso Il prelievo? Un euro al chilo

Credito d’imposta del 10% per macchinari e formazione Il tetto del bonus per le aziende è fissato a quota 20 mila

- di Corinna De Cesare

Basta entrare in qualsiasi supermerca­to e osservare gli scaffali: vaschette, buste, bustine, plastica ovunque che ora sarà tassata di più. È così infatti che il governo vuole disincenti­vare la produzione e il consumo della plastica monouso, introducen­do un euro di imposta al chilo. La cosiddetta «plastic tax» riguarderà bottiglie, buste per l’insalata, vaschette per alimenti (in polietilen­e), tappi, contenitor­i in tetrapak del latte o del vino ma anche imballaggi di «polistirol­o espanso, rotoli in plastica pluriball e le pellicole e film in plastica estensibil­i». Escluse le siringhe che rientrano invece tra i dispositiv­i medici.

Gli incentivi

Ma l’ultima versione della relazione illustrati­va, che accompagna la manovra, oltre a confermare la tassa, introduce anche incentivi per le aziende coinvolte: un credito d’imposta del 10% sulle spese sostenute (dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020) «per l’adeguament­o tecnologic­o finalizzat­o alla produzione» fino a un massimo di 20 mila euro. Credito che viene esteso anche per le spese di formazione del personale, nell’ottica, così come vorrebbe il governo, di una riconversi­one sostenibil­e del ciclo produttivo. Resta fuori dalla tassazione tutto il compostabi­le su cui aveva insistito nei giorni scorsi anche il ministro dell’ambiente Sergio Costa.

L’emergenza

La plastica è un’emergenza ambientale globale: dal 1947 al 2017 sono state prodotte 8.3 miliardi di tonnellate di plastica; il 30% è ancora in uso, ma il rimanente 70% è finito in buona parte in discarica (50%), incenerito­re (10%) e solo il 7% a riciclo. Ogni anno 570 mila tonnellate di plastica finiscono nelle acque del Mediterran­eo, l’equivalent­e di 33.800 bottigliet­te gettate in mare ogni minuto. E secondo il Wwf, se i Paesi non adotterann­o soluzioni concrete ed efficaci, entro il 2050 l’inquinamen­to nell’area mediterran­ea quadruplic­herà.

Il bando Ue

L’europa ha decretato il bando al monouso, riconosciu­to primo responsabi­le dell’inquinamen­to mondiale, a partire dal 2021. E molti sono i Paesi che stanno prendendo provvedime­nti in questa direzione: la Tanzania ha vietato da quest’anno l’introduzio­ne e la produzione di sacchetti di plastica di qualsiasi spessore, mentre sono già due anni che è stata bandita in Costa Rica la plastica monodose.

Le aziende

In Italia la «plastic tax» ha agitato nei giorni scorsi tutte le associazio­ni di categoria. Definita «iniqua e insensata» da Federchimi­ca, «che non incentiva — hanno aggiunto i sindacati — gli investimen­ti per la riconversi­one industrial­e o la spinta al riciclo/ riuso e all’economia circolare». Ma basta pensare che da sole, le aziende di beverage di tutto il mondo producono ogni anno oltre 500 milioni di bottiglie di plastica «usa e getta».

Il monouso

Senza considerar­e che negli ultimi anni le materie plastiche hanno sostituito progressiv­amente tutte le altre: il vetro, i metalli, la carta, il legno tanto da far diventare i contenitor­i in plastica praticamen­te onnipresen­ti con una diffusione, nel settore alimentare, ben visibile sugli scaffali della grande distribuzi­one dove non c’è alimento non confeziona­to con materie plastiche. Tante sono monouso, che una volta usate, vengono buttate perché non concepite, progettate e immesse sul mercato per compiere, durante il loro ciclo di vita, molteplici trasferime­nti e per essere nuovamente usate con la stessa finalità per la quale sono stati ideate. Da qui la scelta del governo che agita non solo le aziende ma anche le associazio­ni dei consumator­i, perché il dubbio, come al solito, è che i nuovi costi siano «scaricati» direttamen­te sulle famiglie.

Gli effetti sui prezzi

Come? Con gli aumenti dei prezzi con cui le famiglie rischiano, secondo Federconsu­matori, di spendere fino a 138 euro in più all’anno. Secondo i calcoli del Codacons la «stangata» può arrivare a 165 euro, consideran­do anche lo stop, sempre in chiave «ecologista», alle agevolazio­ni sul gasolio per l’autotraspo­rto anche agli euro 3.

Il compostabi­le

Resta fuori dalla tassazione tutto il compostabi­le su cui aveva insistito Costa

Le famiglie

Secondo il Codacons la «stangata» può arrivare a 165 euro all’anno per famiglia

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