La maratona del capo leghista: almeno due «blitz» a settimana
Salvini: «Liberare la Regione». Il 14 vuole il pienone nel tempio del basket bolognese
Per «liberare l’emiliaromagna», così dice Matteo Salvini, il leader della Lega ha già impostato la sua agenda: almeno due blitz a settimana, con 3-4 Comuni alla volta, «con un impegno costante e sempre più intenso, stile Umbria». In due mesi e mezzo, da qui al 26 gennaio, quando si voterà per le elezioni regionali, il leader del Carroccio vuole visitare almeno un centinaio dei 328 Comuni dell’ultimo fortino rosso rimasto, assieme alla Toscana.
Nonostante il trend sia molto favorevole alla Lega, che qui ha sbaragliato sia alle Politiche sia alle Europee, per Salvini non sarà una partita semplice spingere l’ex sottosegretaria (nipote di un partigiano) Lucia Borgonzoni a detronizzare l’uscente Stefano Bonaccini, governatore uscente sostenuto da tutto il mondo cooperativo, larga parte del mondo cattolico e delle imprese.
La carta della Lega, come dimostra il trionfo in Umbria, sarà ancora quella politica, battendo sì palmo a palmo il territorio, ma dando anche a queste Regionali il valore di un referendum sul governo giallorosso, che difficilmente reggerebbe davanti a una sconfitta del centrosinistra, scenario fantascientifico fino a poco tempo fa. L’altro punto forte della campagna sarà ancora una volta la mobilitazione dal basso «del popolo». Il primo test fondamentale è già fissato per il 14 novembre, quando al Paladozza, tempio del basket bolognese, si aprirà la campagna elettorale. Nella «casa» di Virtus e Fortitudo
possono entrare fino a settemila persone e Salvini vuole fare il pienone per il lancio della candidatura di Borgonzoni, inciampata in una clamorosa gaffe in radio: «L’emilia-romagna confina con il Trentino».
Ma la strada è ancora lunga, e il leader del centrodestra riproporrà il format finora vincente: sagre e comizi di piazza, con i soliti selfie a profusione. Particolare attenzione sarà riservata alle aziende in difficoltà: 1.937 (il 37% del totale), secondo un rapporto in mano ai leghisti. In campo ci saranno anche i 16 parlamentari eletti nella Regione, con al fianco i 28 sindaci leghisti della regione, capitanati da Alan Fabbri, simbolo della storica vittoria a Ferrara.
Flussi elettorali alla mano, la Lega per vincere deve strappare un buon risultato nelle Province di Reggio Emilia, Bologna e Ravenna, che poi sono le uniche in cui il Pd ha resistito alle ultime Europee. Salvini, però, sa altrettanto bene che le dinamiche di un voto regionale sono ben diverse e per centrare il colpaccio è consapevole di dover puntare ai delusi di Pd e M5S. Lo slogan di Borgonzoni dice tutto: «L’emilia-romagna è di tutti», strategia che dimostra una volontà di apertura totale. Nella campagna, è il mantra Salvini, il messaggio è chiaro: «Non importa se Pd e M5S alla fine si presenteranno insieme. Perché niente cambia e rimaniamo i più forti». Mancano 85 giorni al voto, l’assalto al «fortino rosso» è iniziato.