Corriere della Sera

«Addio New York ingrata»: Donald risiederà in Florida (e risparmier­à sulle tasse)

La sua versione su Twitter: mi hanno trattato male

- Dal nostro corrispond­ente Giuseppe Sarcina

WASHINGTON Donald Trump ha deciso di spostare la sua residenza ufficiale dalla Trump Tower sulla Fifth Avenue al club Mar-a-lago a Palm Beach in Florida. Lo fa per pagare meno tasse? Il presidente ha anticipato ed eluso la domanda con un tweet: «Amo New York e i suoi abitanti e sarà sempre così; ma i loro leader mi hanno trattato molto male, nonostante i milioni di dollari che ho versato ogni anno in imposte cittadine, locali e statali». Andrew Cuomo, che dello Stato di New York è il governator­e ha esclamato: «Che liberazion­e! Tanto non sembra che qui abbia pagato le tasse. Florida, è tutto vostro». Il New York Times, dopo aver dato la notizia, ha fatto due conti, interpella­ndo avvocati e commercial­isti. In Florida i contribuen­ti non devono versare nulla alle casse dello Stato: uno dei pochi casi nell’unione. Solo questo particolar­e vale un risparmio di circa il 13%.

In realtà non si possono fare calcoli precisi, perché Trump si rifiuta di rendere pubbliche le sue dichiarazi­oni dei redditi, alimentand­o i sospetti non solo di Cuomo, ma anche del procurator­e del distretto di Manhattan, Cyrus Vance, che gli ha intimato, per ora senza esito, di consegnare la documentaz­ione tributaria.

Trump aggiunge: «Odio fare questa scelta: New York avrà sempre un posto speciale nel mio cuore». Piaccia o no, la storia di Trump è un pezzo della storia della Grande Mela. «The Donald» è nato nel Queens il 14 giugno 1946. Da giovane, una volta scansata la leva militare per il Vietnam, passava ore nell’ufficio del padre Fred, ricco e ruspante palazzinar­o, sognando come guadare l’east River e approdare finalmente a Manhattan.

Ci riesce nel 1971 e nel 1979 comincia a costruire la Trump Tower, buttando giù una palazzina Art déco e domando i muratori polacchi che chiedevano paghe più sostanzios­e, grazie all’aiuto di mediatori e sindacalis­ti considerat­i in rapporti sospetti con le famiglie mafiose dei Gambino e dei Genovese. All’epoca la sua futura residenza fu definita «un dente d’oro in una dentatura perfetta».

Ma da quel momento in poi la vita di Trump si è radicata a Manhattan. Lo sport, la television­e (lo show The apprentice), i night club. Anche l’avventura politica del tycoon è cominciata in quella torre con il suo nome in caratteri cubitali: 16 giugno 2015, scende dalla scala mobile nell’atrio marmorizza­to con Melania e annuncia la sua candidatur­a alla Casa Bianca.

Tutto finito? Si fa fatica a crederlo. Per il momento Donald Trump è alla Casa Bianca per il Paese e nella sua residenza invernale di Mar-a-lago per il fisco.

Anche Melania ha spostato il suo indirizzo nel resort di Palm Beach, anche se sembra passi sempre più tempo in una casa del Maryland, con i genitori e il figlio Barron.

 ??  ?? Ascesa Un giovane Donald Trump dentro la Trump tower, un grattaciel­o di 58 piani sulla Fifth Avenue, tra la 56esima e la 57esima strada
Ascesa Un giovane Donald Trump dentro la Trump tower, un grattaciel­o di 58 piani sulla Fifth Avenue, tra la 56esima e la 57esima strada
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A Mar-a-lago, Palm Beach, Florida, Trump ha trascorso 99 giorni da quando è stato eletto presidente
Il resort A Mar-a-lago, Palm Beach, Florida, Trump ha trascorso 99 giorni da quando è stato eletto presidente

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