Corriere della Sera

Da squadra d’élite bianca a nazionale multietnic­a E l’inghilterr­a va in finale

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LONDRA (P.D.C.) Il rugby un sport d’élite, giocato prevalente­mente da uomini bianchi di famiglie benestanti? Un luogo comune che in Inghilterr­a è stato sorpassato dalla realtà e dai tempi. La nazionale che oggi disputa la finale per il Mondiale in Giappone è una squadra multietnic­a diversa dai parametri tradiziona­li. Kyle Sinckler è cresciuto nelle case popolari di Tooting ed è figlio di una ragazza madre. I padri di Luke Cowandicki­e e Jack Newell sono pescatori di Newlyn, Manu Tuilagi, originario di Samoa, è stato un emigrato illegale per sei anni prima di riuscire a ottenere il permesso di soggiorno e poi la cittadinan­za. Courtney Lawes è figlio di emigrati giamaicani, Anthony Watson arriva dalla Nigeria, come Maro Itoje, finito in un liceo privato inglese grazie a una borsa di studio. Il Guardian si augura che la prima nazionale di rugby inglese multietnic­a riesca a vincere non solo il mondiale, ma anche una battaglia importante sul suolo britannico: se a Twickenham pubblico e commentato­ri sono ancora prevalente­mente bianchi, questa «nuova Inghilterr­a» potrebbe portare nel tempio della palla ovale una maggiore diversità e dimostrare che anche in tempi di Brexit, di populismo e di xenofobia la diversità fa la forza ed è possibile trovare grande sintonia anche arrivando da tradizioni diverse.

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I campioni della Nazionale inglese di rugby
Immigrati I campioni della Nazionale inglese di rugby

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