Votato in consiglio comunale un documento per arginare «le azioni di xenofobi e violenti» «C’è un’emergenza nazismo» La mozione che scuote Dresda
BERLINO «Dresda ha un problema con i nazionalsocialisti». Lo dice il Consiglio comunale della capitale della Sassonia, in una risoluzione approvata a maggioranza al termine di una infuocata seduta. Il documento proclama l’«emergenza nazismo» nella città sull’elba e invoca protezione per le vittime e le minoranze della violenza di destra. È un atto soprattutto simbolico. Ma alla vigilia del trentesimo anniversario della caduta del Muro e della fine della divisione Estovest, conferma l’allarme per la crescente attività di un’estrema destra ultranazionalista, violenta e aggressiva in tutta la Germania e soprattutto nei Länder della ex Ddr.
Presentata da Max Aschenbach, consigliere dello Spasspartei, il partito dello spasso, la mozione ha provocato inizialmente una discussione molto polemica. La Cdu, parte del gruppo liberale e i Frei Wähler (liberi elettori) hanno contestato l’uso del concetto di «emergenza nazista», che secondo loro ricalca lo stesso linguaggio dei nazionalsocialisti e «porta acqua al mulino di chi vuol dare lezioni a Dresda», che fra l’altro nel 2025 sarà «capitale della cultura europea». Alla fine, nonostante sia stata ampiamente emendata rispetto alla formulazione iniziale, la risoluzione è passata con 39 voti favorevoli e ben 29 contrari. L’hanno votata Spd, Verdi, Linke, alcuni indipendenti e la Fdp nonostante le forti perplessità. Contrari la Cdu, i Frei Wähler e ovviamente l’afd, il partito di estrema destra.
A Dresda, secondo il documento, «emergono strutture e azioni antidemocratiche, antipluraliste, xenofobe e di estrema destra sempre più forti e anche violente». Sono necessari un rafforzamento della cultura democratica, una maggior difesa dei gruppi e dei singoli oggetto delle violenze, un impegno più forte contro le cause della recrudescenza neonazista. Il borgomastro Dirk Hilbert (Fdp) viene incaricato di elaborare un programma di misure e iniziative concrete per i prossimi cinque anni. La mozione tuttavia fa appello anche alle autorità del Land, invitandole a «perseguire con tutti i mezzi dello Stato di diritto i responsabili delle violenze di estrema destra». Che Dresda sia da anni palcoscenico privilegiato della canaglia neonazista è un fatto risaputo. Nella città dipinta da Canaletto è nato Pegida, il movimento anti-islamico e anti-immigrazione che ha fatto da rampa di lancio ai successi elettorali di AFD che, alle ultime regionali, è stata primo partito con il 20% dei voti. E anche se ha fatto meglio nella Sassonia nel complesso, con il 25% dei consensi, è Dresda la città simbolo del movimento.
La minaccia neonazista ha confermato la sua gravità con il recente attentato alla Sinagoga di Halle, dove un estremista ha ucciso 2 persone e solo per caso è stata evitata una strage di massa. Secondo l’ufficio per la Difesa della Costituzione, il servizio civile tedesco, ci sono oggi in Germania 12.700 estremisti di destra disposti alla violenza. Di questi però «solo» 43 vengono considerati un pericolo immediato e pronti ad agire.