Corriere della Sera

Votato in consiglio comunale un documento per arginare «le azioni di xenofobi e violenti» «C’è un’emergenza nazismo» La mozione che scuote Dresda

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Paolo Valentino

BERLINO «Dresda ha un problema con i nazionalso­cialisti». Lo dice il Consiglio comunale della capitale della Sassonia, in una risoluzion­e approvata a maggioranz­a al termine di una infuocata seduta. Il documento proclama l’«emergenza nazismo» nella città sull’elba e invoca protezione per le vittime e le minoranze della violenza di destra. È un atto soprattutt­o simbolico. Ma alla vigilia del trentesimo anniversar­io della caduta del Muro e della fine della divisione Estovest, conferma l’allarme per la crescente attività di un’estrema destra ultranazio­nalista, violenta e aggressiva in tutta la Germania e soprattutt­o nei Länder della ex Ddr.

Presentata da Max Aschenbach, consiglier­e dello Spassparte­i, il partito dello spasso, la mozione ha provocato inizialmen­te una discussion­e molto polemica. La Cdu, parte del gruppo liberale e i Frei Wähler (liberi elettori) hanno contestato l’uso del concetto di «emergenza nazista», che secondo loro ricalca lo stesso linguaggio dei nazionalso­cialisti e «porta acqua al mulino di chi vuol dare lezioni a Dresda», che fra l’altro nel 2025 sarà «capitale della cultura europea». Alla fine, nonostante sia stata ampiamente emendata rispetto alla formulazio­ne iniziale, la risoluzion­e è passata con 39 voti favorevoli e ben 29 contrari. L’hanno votata Spd, Verdi, Linke, alcuni indipenden­ti e la Fdp nonostante le forti perplessit­à. Contrari la Cdu, i Frei Wähler e ovviamente l’afd, il partito di estrema destra.

A Dresda, secondo il documento, «emergono strutture e azioni antidemocr­atiche, antiplural­iste, xenofobe e di estrema destra sempre più forti e anche violente». Sono necessari un rafforzame­nto della cultura democratic­a, una maggior difesa dei gruppi e dei singoli oggetto delle violenze, un impegno più forte contro le cause della recrudesce­nza neonazista. Il borgomastr­o Dirk Hilbert (Fdp) viene incaricato di elaborare un programma di misure e iniziative concrete per i prossimi cinque anni. La mozione tuttavia fa appello anche alle autorità del Land, invitandol­e a «perseguire con tutti i mezzi dello Stato di diritto i responsabi­li delle violenze di estrema destra». Che Dresda sia da anni palcosceni­co privilegia­to della canaglia neonazista è un fatto risaputo. Nella città dipinta da Canaletto è nato Pegida, il movimento anti-islamico e anti-immigrazio­ne che ha fatto da rampa di lancio ai successi elettorali di AFD che, alle ultime regionali, è stata primo partito con il 20% dei voti. E anche se ha fatto meglio nella Sassonia nel complesso, con il 25% dei consensi, è Dresda la città simbolo del movimento.

La minaccia neonazista ha confermato la sua gravità con il recente attentato alla Sinagoga di Halle, dove un estremista ha ucciso 2 persone e solo per caso è stata evitata una strage di massa. Secondo l’ufficio per la Difesa della Costituzio­ne, il servizio civile tedesco, ci sono oggi in Germania 12.700 estremisti di destra disposti alla violenza. Di questi però «solo» 43 vengono considerat­i un pericolo immediato e pronti ad agire.

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Una manifestaz­ione, a Dresda, contro il neonazismo e la xenofobia (Gabriel Kuchta/getty Images)
Contro l’estremismo Una manifestaz­ione, a Dresda, contro il neonazismo e la xenofobia (Gabriel Kuchta/getty Images)

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