Se questo vi sembra un negozio (di moda)
Come un set cinematografico, è in continuo cambiamento. Obiettivo? Sorprendere Della Valle racconta il nuovo mondo Tod’s
G Solo a Milano, per esempio, è possibile trovare in questo periodo il Winter Gommino, l’iconico stivaletto del 1986
Set cinematografico o spazio metamorfico? Bottega o club? La porta del Tod’s Studios si apre al numero 13 di Montenapoleone, Milano, e il nuovo concetto di boutique avvolge e conquista. Due persone accolgono il cliente (o il curioso) e lo accompagnano da una scenografia all’altra: il pop up che è una sorta di teatrino con, oggi, la collezione speciale di Elbaz, e domani sarà un’altra. L’angolo degli iconici, la tradizione che va portata avanti e per quest’inverno sono la D Bag e il Winter Gommino, già quasi sold out. Poi la library del gommino, maestosa e colorata, e più avanti il banco da lavoro dell’artigiano che personalizza ad hoc con le pelli pregiate appena «uscite» dal caveau blindato. Ecco le opere d’arte di Kris Ruhs, prima installazione di una serie che racconterà di altri contemporanei. Ma anche le grandi pareti di led wall interattivi che possono essere un bosco o un tramonto infuocato o una storia digitale. E, oltre la porta, in fondo a destra, il «private club», in stile «grandi architetti milanesi», con opere di Sironi e Rizzo e Bouraine e Hagenhauer e Portaneuve: salotto e sala da pranzo e cucina. La prima cena l’altra sera, per otto clienti, con Davide Oldani. Un inizio che è la sostanza: l’unicità.
Diego della Valle, orgoglioso, padrone di casa: «Sono i negozi che oramai attirano l’attenzione del consumatore. Che sia il servizio di e-commerce o la creazione di un prodotto personalizzato, passando
dIl bar e il salotto del Private Club, liberamente ispirato allo stile dei grandi architetti milanesi. Uno spazio dedicato ai più importanti clienti
La città
È cambiata la geografia dello shopping a Milano. Dopo l’expo è stata tutta un’altra cosa
attraverso l’esperienza del toccare, provare, sentire che è sempre la più bella. Un approccio veloce. Con l’ambizione di non annoiare». Non senza una visione anticipatrice, visto il progetto finale: «Un concetto che abbiamo sviluppato tre anni fa, consapevoli che molto sarebbe cambiato nell’esperienza dell’acquisto. Abbiamo avuto bisogno di un po’ di tempo per trovare il posto e anche costruirlo, unendo molte proprietà. Fa parte del progetto più ampio di fare negozi a tema. Dopo Londra con Tod’s Apartament e New York con
In alto a sinistra la Tod’s Library con tutta la gamma dei colori dell’iconico mocassino Gommino. A destro Diego della Valle fra le pelli pregiate. Qui sopra la performance nel giorno dell’inaugurazione e a destra il ledwall
Tod’s Library. Quindi un modo di incuriosire e invogliare ad entrare per capire cosa succede dentro: raccontare quello che siamo, ma sopratutto dare quello che raccontiamo. La realizzazione, il possibile sono la certezza».
E perché un luogo nuovo, via Montenapoleone, e non via Spiga dove già eravate? «Perché è cambiata anche la geografia dello shopping a Milano. Dopo l’expo è stata tutta un’altra cosa. Non esiste più il quadrilatero. Ma direi che c’è questo ideale triangolo che unisce via Montenapoleone, tornata decisamente ad essere all’altezza di tutte le grandi nel mondo, e Galleria Vittorio Emanuele. Sono tornati gli stranieri che vengono proprio per esserci. Più giovani e informati. Tantissimi asiatici. Che sanno cosa vogliono e spesso ricercano un’esperienza personalizzata. Molti arrivano dopo la chiusura e chiedono di occuparsi esclusivamente di loro».
Per questo l’esigenza di creare il private club, un salotto unico? «Lo ha realizzato l’architetto Michele Bonati. È un vero salotto dove si servono i migliori vini italiani, dove è possibile organizzare una cena o un pranzo con un grande chef e acquistare con calma, magari su consiglio di uno stylist come Katy Grant. Non mi piace chiamarla area Vip ma un luogo per gli amici del brand».