Corriere della Sera

Bocci regista: dopo la malattia rinasco con storie di periferia

Film su Tor Bella Monaca. «Tre giorni in coma, ora ho una nuova energia»

- Chiara Maffiolett­i

C i pensava da anni. Ma sapeva che non era il momento per fare il salto. Fino a quando, poi, lo ha fatto. «Me ne sono reso conto solo dopo», ammette Marco Bocci, per la prima volta nelle vesti a lungo sognate di regista. «Rivedo le foto del mio primo giorno dietro la macchina da presa e mi dico: che stupido, potevi goderti di più quegli attimi... è stato tutto troppo naturale. Sempliceme­nte, dopo averlo tanto aspettato ho iniziato a farlo». A Tor Bella Monaca non piove mai uscirà il 28 novembre: è il primo film di Bocci da regista ed è tratto dal suo primo romanzo.

«E’ una storia di fantasia ma tocca temi fondamenta­li per me. Da sempre ho l’esigenza di raccontare qualcosa da un mio punto di vista, ma la trasformaz­ione del libro in film non è stata semplice». L’esordio da scrittore è andato oltre le sue aspettativ­e: «Non era il romanzo di una persona più o meno popolare che diceva qualcosa della sua vita — spiega —. Ho sempre scritto, ma come sfogo mio. Il libro ha scoperto un lato totalmente intimo e temevo le reazioni. Il risultato mi ha meraviglia­to e certe recensioni, anzi, hanno anche aiutato la mia autostima». Nel libro (e quindi nel

Volti

Una parte del cast di «A Tor Bella Monaca non piove mai», in sala dal 28 novembre; in alto a destra Bocci alla regia film) Bocci indaga sulle esistenze di personaggi che sembrano distanti salvo poi scoprire che sono tutti indispensa­bili uno per l’altro. «La famiglia è un cardine per me — riprende —. Ma un’altra cosa che volevo mostrare è il pregiudizi­o: conosco bene quello su Tor Bella Monaca, dove ho vissuto. Non è tutta come la raccontano, non c’è solo criminalit­à: è abitata da tanti che si rimboccano le maniche, lavorano e lottano».

Ma il pregiudizi­o, per lui, non è solo questo. Il suo percorso è fatto di una lunga gavetta a teatro ma è noto soprattutt­o per i ruoli nelle serie tv, per essere un bell’uomo e per la vita sentimenta­le... «Devo quasi sempre dimostrare il triplo e lo avverto. Mi fanno un po’ paura i giudizi dati senza approfondi­re... per questo ho grandi timori sul mio film, gli stessi che avevo sul libro, anche se poi nessuno lo ha giudicato in modo prevenuto. Ma nel mio mestiere spesso le cose funzionano per cliché: hai successo con un personaggi­o e da lì ti chiamano sempre per gli stessi ruoli... fa perdere il fascino di questo lavoro. Questa mia evoluzione rappresent­a anche la possibilit­à creativa di esprimersi liberament­e».

Nel film non reciterà. «Solo una piccolissi­ma parte. Ho scelto di concentrar­mi sulla regia, curando ogni inquadratu­ra. Registi importanti mi hanno detto che se alla fine di un film senti di aver fatto il 30% di quello che avevi in mente è un successo: mi sento arrivato al 70%, sono felice». Non ha pensato di arruolare

Attore 2000, a teatro La fama è arrivata con la tv, che alterna al cinema. È sposato e ha due figli con Laura Chiatti (foto) sua moglie, Laura Chiatti? «La tentazione c’era, ma non siamo riusciti a incastrare le date: era su un altro set. Ci siamo dati appuntamen­to per il mio secondo film, che girerò l’anno prossimo: ci sarà anche lei», spiega. Svelando, di fatto, che la regia non è un episodio... «È quello che voglio fare. Anche se ora vivo la vigilia del debutto con un po’ di agitazione: tremo più adesso che all’inizio delle riprese».

Emozioni positive. Come positivo è stato tutto il 2019 dopo un 2018 in cui ha vissuto lo spavento di un herpes arrivato fino al cervello. «E’ stato brutto, davvero brutto. E’ una cosa che non ti aspetti anche se l’ho realizzata solo dopo. Mia moglie mi ha trovato privo di conoscenza e ha chiamato i soccorsi. Mi sono svegliato dopo tre giorni: ho avuto paura. La consapevol­ezza di non essere indistrutt­ibile o immortale ti lascia atterrito. Ma — dopo — la botta ti fa apprezzare la cose diversamen­te: sono ripartito con un’energia nuova».

Ha mandato un messaggio pubblico a Emma Marrone (ex fidanzata, ora sua amica), nei giorni del suo ricovero. «Mi ero spaventato. Avevo provato a chiamarla ma aveva il telefono spento: volevo farle arrivare il mio messaggio». Anche lei ha debuttato come attrice: magari la dirigerà in un suo prossimo film? «In effetti, chi lo sa?».

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G Marco Bocci è nato il 4 agosto del 1978: i suoi inizi sono nel

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