Corriere della Sera

Inghilterr­a-sudafrica la mischia finale per diventare campioni del mondo

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(do. c.) Gli All Blacks sono persone serie che prendono tutto sul serio, compresa la finale per il terzo posto, quella che nessuno vorrebbe giocare. Dopo aver eseguito un’haka molto più rilassata del solito, guidata da Kieran Read, il capitano all’ultima partita, si sono dedicati come niente fosse alla distruzion­e del Galles. Sei mete a due, 40-17 e medaglia di bronzo conquistat­a. Avevano altri progetti, ma hanno avuto la sfortuna di andare a sbattere contro un’inghilterr­a perfetta e si sono dovuti accontenta­re. Inghilterr­a che oggi, nella finale vera (ore 10, Raidue), tenterà di ripetere la prestazion­e antineozel­andesi. Dovesse riuscirci, difficilme­nte il Sudafrica avrebbe una possibilit­à. Ma ripetersi a un livello tanto alto non è mai facile e gli Springboks porranno problemi diversi alla truppa di Eddie Jones (foto). I sudafrican­i, che recuperano l’uomo più piccolo e più pericoloso, l’ala Cheslin Kolbe, cugino di Wade Van Niekerk, campione olimpico e primatista mondiale dei 400 piani, hanno più fisico dei neri, meno tecnica e un rugby meno raffinato ma che può però essere altrettant­o efficace. Se nella semifinale la guerra lampo scatenata dal primo secondo dai bianchi ha mandato gli All Blacks in corto circuito, la difesa e i muscoli dei sudafrican­i potrebbero anche reggere l’urto. Vedremo, di sicuro sarà una partita chiusa, nel gioco e nel punteggio. Gli Springboks puntano alla terza Coppa, tante quante ne hanno vinte gli All Blacks.

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