Corriere della Sera

Le origini e il codice dei Casamonica: la forza di un’inchiesta

- Di Aldo Grasso

«C’ è un clan che ha puntato tutto sulla violenza e ha costruito un impero con l’usura e il traffico di droga. Un clan che sguazza nell’oro, che parla una lingua in codice difficile da capire, che si regge sui vincoli familiari. Sono i Casamonica».

Il giornalist­a Nello Trocchia introduce così Casamonica. Le mani su Roma reportage, in due parti per raccontare un clan che condiziona da anni la vita della Capitale (Nove, giovedì e lunedì, ore 21.35). Arrivati a Roma dall’abruzzo e dal Molise nei primi anni ‘60, vivevano in roulotte, commerciav­ano cavalli, non disdegnava­no truffe ed estorsioni. Un gruppo di origine sinti che, in questi anni, si è imposto grazie anche ai rapporti consolidat­i con la criminalit­à organizzat­a.

Trocchia racconta come il funerale di Vittorio Casamonica, con un elicottero che lanciava petali di fiori sul corteo funebre, sia stato il momento di massima visibilità per un clan che governava una parte di Roma nel silenzio dei media. Vittorio, che amava lo sfarzo, lo champagne, le ville kitsch era uno degli uomini di Renatino De Pedis, il «Dandy» del Romanzo Criminale, prima di diventare l’addetto al recupero crediti di Enrico Nicoletti, il cassiere della Banda della Magliana. A parte lo sconcerto che genera l’intervista a Marco

Baldini (si faceva prestare soldi anche dai Casamonica), quello che l’inchiesta di Trocchia mostra e dimostra è il disinteres­se dello Stato, prima che fatti clamorosi lo obbligasse­ro a intervenir­e (il funerale di Vittorio con la musica del Padrino, l’assalto al Roxy Bar, l’aggression­e di Roberto Spada al giornalist­a Daniele Piervincen­zi…). La tecnica estorsiva dei Casamonica si basa sulla «lagnazione»: al telefono, sapendo magari di essere intercetta­ti, chiedono la restituzio­ne dei soldi lamentando conti da pagare, debiti da saldare, faccende urgenti da sbrigare. Nessuna minaccia apparente, solo una lagna, continua e ferale.

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A RACCONTARE COMINCIA TU Raffaella Carrà Giovedì sera per Rai3: 1.382.000 spettatori, 6,3% di share
MALEDETTI AMICI MIEI
Rocco Papaleo Giovedì sera per Rai2: 719.000 spettatori, 3,7% di share
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