Corriere della Sera

L’ARTE DI GOVERNARE? MEGLIO DOPO PRANZO

- Di Aldo Grasso

Il tribunale di Genova ha pubblicato le motivazion­i della condanna ai 19 consiglier­i regionali, in carica tra il 2010 e il 2012, accusati di «spese pazze». Un sistema che negli anni ha dilapidato denaro pubblico in weekend al mare, pranzi, cene romantiche, bottiglie di vino, viaggi natalizi e conti dal parrucchie­re. Tra i condannati ci sono anche alcuni capigruppo come Edoardo Rixi della Lega, Matteo Rosso di Fratelli d’italia e Marco Melgrati di

I digiuni di Pannella Unica forma di resistenza ai «partiti della greppia»

Forza Italia. Più delle idee era lo stomaco a suggerire la linea politica.

Vizio antico: fra i molti racconti sulle performanc­e gastronomi­che della Prima Repubblica, spicca quello dell’ex ministro Gianni De Michelis. Pare che nel 1993 abbia lasciato un conto da pagare all’hotel Plaza di 490 milioni di lire per i suoi soggiorni, extra compresi. Era il suo buen retiro romano. Luigi Einaudi, al Quirinale, condividev­a le pere pur di risparmiar­e.

Sull’abitudine di mettere le gambe sotto il tavolo al fine di risolvere i problemi, extra compresi, Filippo Ceccarelli ha scritto un libro: «Lo stomaco della Repubblica». Negli anni, l’unica forma di gastroresi­stenza ai «partiti della greppia», ai «forchetton­i» sono stati i digiuni di Marco Pannella. Morale: l’arte del buon governo andrebbe esercitata sempre dopo pranzo, onde evitare sprechi, prezzi pazzi e rimborsi spese.

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