Corriere della Sera

L’italia: migranti, cambiamo il patto Dalla Libia arriva il sì alla trattativa

Un mercantile italiano salva 200 persone. La Lega: in piazza se cancellano i decreti Sicurezza

- Fabrizio Caccia

La nota verbale del governo italiano è arrivata a Tripoli in tempo, la scadenza era ieri, e dunque ora si passa alla fase operativa. La Farnesina ha chiesto alla Libia di convocare al più presto la commission­e congiunta, istituita dal Memorandum del 2 febbraio 2017, allo scopo di modificare l’accordo sulla gestione dei flussi migratori. In che modo? Garantendo — lo ha già anticipato nei giorni scorsi il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio — più tutele ai migranti nei centri di detenzione ma anche nelle fasi stesse del salvataggi­o in mare da parte della Guardia costiera libica.

La reazione di Tripoli è stata immediata: «Noi siamo aperti alle modifiche», ha assicurato Hassan El Honi, il consiglier­e per la stampa del presidente del governo di accordo nazionale, Fayez al-sarraj. Ma c’è pure molta circospezi­one: «Quando riceveremo le proposte, le verificher­emo in base agli interessi libici — ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Mohammed al Qablawi —. Ora convochere­mo una nostra commission­e per valutare le proposte italiane e poi decideremo come proseguire nell’intesa». Anche il portavoce della Guardia costiera di Tripoli, l’ammiraglio Ayoub Qassem, ha detto la sua: «Il Memorandum è nell’interesse dell’italia tanto quanto della Libia, perché queste due nazioni sono le prime vittime delle migrazioni incontroll­ate nel Mediterran­eo. Perciò non fare accordi andrebbe a beneficio di chi vuole sommergere i nostri Paesi di migranti irregolari». La stessa preoccupaz­ione che ha Di Maio: «Annullare in toto il Memorandum, che ha diminuito gli sbarchi, significhe­rebbe aprire le porte a 700 mila immigrati già pronti a partire per raggiunger­e le nostre coste». Il titolare della Farnesina — con la ministra dell’interno, Luciana Lamorgese, che mercoledì terrà un’informativ­a alla Camera — dovrebbe rappresent­are l’italia al tavolo della commission­e bilaterale con la

Libia. Intanto, però, monta la polemica politica. «Il Pd chiede il ritiro o la modifica dei decreti Sicurezza: rivuole l’invasione dei migranti, i centri al collasso e il business. Se toccherann­o i decreti siamo pronti a scendere in piazza», vanno all’attacco il senatore Stefano Candiani e il deputato Nicola Molteni, ex sottosegre­tari leghisti all’interno con Matteo Salvini al Viminale.

Lo stesso Salvini torna alla carica contro la Francia e il Conte II: «Più di trenta pakistani a bordo di un camion sono stati bloccati in Francia e rispediti subito in Italia. Altro che Orbán, è l’europeista Macron a confermars­i spietato. Il tutto mentre altre 200 persone sono state recuperate in acque internazio­nali da un’imbarcazio­ne italiana. L’invasione è ricomincia­ta: governo complice o incapace?».

I 200 migranti di cui parla Salvini sono stati salvati tra venerdì notte e ieri mattina dal mercantile italiano Asso30, intervenut­o per due gommoni in difficoltà nella zona delle piattaform­e petrolifer­e al largo di Tripoli. E che adesso attende istruzioni dalla Guardia costiera italiana, mentre la nave Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye, con 88 migranti a bordo, ha già avuto disposizio­ni di puntare su Taranto (l’arrivo è previsto stamane alle 8). Anche in questo caso, come per la Ocean Viking è stato trovato l’accordo sul ricollocam­ento tra i Paesi Ue (Germania e Francia ne accogliera­nno 60, il Portogallo 5, l’irlanda 2, i restanti 21 in Italia), ringraziat­i ieri con un tweet da Dimitris Avramopoul­os, il commissari­o europeo per le migrazioni.

 Ricevute le proposte, le verificher­emo sulla base degli interessi libici Mohammed al Qablawi Ministero degli Esteri

 Annullare il Memorandum avrebbe significat­o aprire le porte a 700 mila migranti Luigi Di Maio

Il leader del Carroccio Salvini: «La Francia rispedisce 30 pakistani in Italia. Macron si conferma spietato»

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