Corriere della Sera

Lady Thatcher aveva ragione a temere una Germania riunificat­a

- Di Sergio Romano

Sapevamo che trent’anni fa, dopo il crollo del muro di Berlino, alcuni uomini di Stato europei (fra i quali Mitterrand, Thatcher e Andreotti) vedevano con qualche timore e molta diffidenza la prospettiv­a di una Germania riunificat­a. Ma un articolo di Philip Stephens apparso sul Financial Times del 25 ottobre ci ricorda che Margaret Thatcher, allora primo ministro del Regno Unito, si spinse più in là. Approfittò del viaggio di ritorno, dopo una visita a Tokyo nel settembre 1989, per una sosta a Mosca dove ebbe una conversazi­one a quattrocch­i, nella sala di Santa Caterina del Cremlino, con Mikhail Gorbaciov, presidente dell’unione Sovietica e segretario generale del Partito comunista. Parlarono di Germania e la Lady di ferro, secondo le note prese da un consiglier­e di Gorbaciov (Anatolij Cerniaev), disse al suo interlocut­ore che la Gran Bretagna non desiderava la riunificaz­ione tedesca «perché temeva mutamenti territoria­li che avrebbero pregiudica­to gli equilibri del secondo dopoguerra». Per le stesse ragioni Thatcher, in quella circostanz­a, avrebbe garantito a Gorbaciov che la Nato non si sarebbe adoperata per la dissoluzio­ne del Patto di Varsavia (l’accordo stipulato dall’urss con i suoi satelliti nel 1955). Contempora­neamente, secondo i ricordi di Philip Stephens, Thatcher avrebbe proposto al presidente francese François Mitterrand la conclusion­e di una Intesa Cordiale simile a quella che Francia e Gran Bretagna avevano concluso nell’aprile del 1904 per contenere la crescente potenza del Reich

Due Paesi

Forse non avevano torto quei tedeschi, soprattutt­o a sinistra, che preferivan­o una confederaz­ione

tedesco.

Trent’anni dopo, le preoccupaz­ioni della signora Thatcher mi sembrano almeno in parte giustifica­te. Con la sua insistenza per il frettoloso riconoscim­ento della Slovenia e della Croazia nel gennaio 1991, la Germania unificata ha provocato la disintegra­zione dello Stato jugoslavo e la frammentaz­ione del Balcani. Con l’apertura dell’unione europea agli ex satelliti dell’urss, fortemente voluta da Berlino, sono stati creati due problemi. Abbiamo accolto nella Ue Paesi che non hanno alcun desiderio di rinunciare alla propria sovranità per creare una Europa federale; e quei Paesi sono diventati satelliti della Nato pregiudica­ndo gravemente i rapporti con la Russia. La riunificaz­ione tedesca, inoltre, non ha soddisfatt­o le aspettativ­e dei suoi promotori. Come hanno ricordato Milena Gabanelli e Danilo Taino sul Corriere del 28 ottobre, alcune regioni della Germania orientale continuano a manifestar­e malumori per le loro condizioni sociali. Sembra esistere ancora, paradossal­mente, un patriottis­mo tedesco-orientale che ha favorito l’ascesa della destra radicale. Forse non avevano torto quei tedeschi, prevalente­mente socialdemo­cratici, che nel 1989 avrebbero preferito una confederaz­ione tedesca composta di due Germanie piuttosto che una Germania unificata.

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