Corriere della Sera

Antonello, la vita per il figlio autistico E ora il secondogen­ito è in coma

Treviso, il 18enne indagato per omicidio stradale. Nell’incidente, dopo una festa, ha perso la vita la fidanzata

- Francesca Visentin

La storia di Franco Antonello e del figlio Andrea, autistico, viene raccontata proprio in questi giorni al cinema, nel film di Gabriele Salvatores Tutto il mio folle amore. Un rapporto padre-figlio che ha commosso l’italia e li ha resi famosi. Ma in queste ore una tragedia ha colpito la famiglia Antonello. Alberto, 18 anni, secondogen­ito, fratello di Andrea, lotta tra la vita e la morte all’ospedale di Mestre: è in coma farmacolog­ico, con molte fratture gravi, lesioni interne e un importante trauma cranico. Si è schiantato in auto all’alba di venerdì mentre rientrava da una festa di Halloween a Jesolo con la fidanzata Giulia Zandarin, 18 anni, che è morta sul colpo.

Alberto e Giulia vivevano insieme da un mese. Lui ora è anche indagato per omicidio stradale: gli esami del sangue dopo lo schianto hanno infatti rivelato che aveva un tasso alcolemico di 0,76 grammi per litro di sangue.

Prima dell’incidente, all’una

Il padre

Agli amici ha detto poche parole: «Sono distrutto. Annientato». Da venerdì non lascia l’ospedale

di notte, una pattuglia della polizia aveva già fermato la Mercedes di Alberto perché dentro viaggiavan­o sei persone. Era seguita la multa e il ritiro della patente perché in auto era stato trovato un grammo di hashish. Gli agenti gli avevano rilasciato un permesso temporaneo per poter tornare a casa in macchina. Invece i ragazzi hanno deciso di andare in discoteca a Jesolo per la festa. Al rientro l’incidente.

Da venerdì papà Franco non lascia l’ospedale, sempre accanto al figlio, insieme a mamma Bianca. Non risponde al telefono. Solo poche parole con gli amici: «Sono distrutto. Annientato». Aveva appuntamen­to venerdì a pranzo con Alberto e Giulia. Invece è arrivata quella telefonata. È corso in ospedale. Da lì non si è più mosso.

Andrea adora il fratello Alberto. «Grazie che mi sopporti. Vorrei essere come te, ma non ci riesco». Aveva scritto con il computer e la scrittura facilitata con cui riesce a comunicare.

Il film di Gabriele Salvatores è ispirato al libro di Fulvio Ervas «Se ti abbraccio non avere paura». Racconta il viaggio fatto da Franco con il figlio autistico. Hanno girato il mondo in moto per dimostrare che un ragazzo autistico può (e deve) avere una vita normale. È seguita una lunga battaglia per fare conoscere la realtà dei ragazzi autistici.

Ieri una valanga di messaggi sulla pagina Facebook di Franco e Andrea, nata per promuovere «I bambini delle Fate», la fondazione che sostiene e finanzia la ricerca e i progetti sull’autismo. Centinaia e centinaia di cuori, preghiere, auguri. «Siamo tutti con voi», «Forza Alberto», «Il vostro amore vincerà», «Preghiamo per voi».

Sui siti spuntano anche critiche e qualche commento velenoso contro il ragazzo: «Ecco il risultato di non avere ascoltato i vigili»; «Fortuna che non hanno centrato qualche povero Cristo per la strada»; e perfino: «Il padre avrebbe dovuto occuparsi di più del figlio». C’è anche una testimone dell’incidente, che scrive: «Quella notte ci hanno sorpassato, la velocità era paurosa, subito dopo abbiamo visto l’auto nel fosso. Siamo ancora sotto choc».

La comunità di Castelfran­co Veneto, invece, si è stretta attorno alle famiglie dei due ragazzi. Venerdì mattina, quando ancora non sapevano nulla, i genitori si erano incontrati in piazza. Alessandro Zandarin, papà di Giulia, socio di uno studio di commercial­isti, vive tra Veneto e Sudamerica: in Brasile costruisce e vende palazzi residenzia­li. Conosciuti­ssimo a Castelfran­co, così come Franco Antonello, imprendito­re nel settore della pubblicità. La sua è una famiglia di storici albergator­i trevigiani.

Franco aveva lasciato il lavoro quando al figlio Andrea, a due anni, era stato diagnostic­ato l’autismo. Si è dedicato completame­nte a lui e alla Fondazione che raccoglie fondi per la ricerca. «Oggi — ripete — guadagno la metà di prima, ma ho una sola priorità: Andrea. Voglio solo aiutarlo a realizzare i suoi sogni». Per Alberto, il secondogen­ito, papà Franco si tormentava, temeva di non dedicargli abbastanza tempo, troppo preoccupat­o per Andrea.

I ragazzi coinvolti nell’incidente si conoscevan­o fin da piccoli. Crescendo si erano innamorati e sognavano una vita insieme. Fino allo schianto che ha cambiato tutto. Mercoledì nel Duomo di Castelfran­co l’ultimo saluto a Giulia.

 ??  ?? Insieme
Da sinistra: Andrea, 26 anni, il papà Franco e il fratello Alberto Antonello (18) in una foto da Facebook
Insieme Da sinistra: Andrea, 26 anni, il papà Franco e il fratello Alberto Antonello (18) in una foto da Facebook

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy