Juve, fa tutto De Ligt
Il difensore prima rischia un rigore poi realizza la rete che piega un bel Toro
Derby, primato e polemiche: la Juve extralarge si prende tutto, lasciando però al Torino la convinzione che il ritiro di due giorni ha riconsegnato a Mazzarri una squadra viva, dentro la partita (e vicina al pareggio) fino all’ultimo, contro un avversario che cambia davvero passo per superare di nuovo l’inter in vetta solo con l’ingresso di Higuain, dopo un’ora. Il Pipita non segna, ma manda in buca De Ligt a metà ripresa con un assist perfetto, quasi sulla stessa zolla finita sotto i riflettori a inizio gara, quando il recidivo olandese si era ritrovato ancora una volta la palla avvelenata sul braccio: Doveri, con l’aiuto di Maresca alla Var, giudica ravvicinato il tocco di Belotti che indirizza il pallone verso l’avversario e premia il gesto dello juventino che cerca di spostare il braccio. Una settimana prima a Lecce non era andata così bene all’olandese, sempre al centro dei casi più controversi. Il problema principale è il solito: l’uniformità di giudizio.
L’adrenalina che si respira nell’aria all’inizio fa comunque meglio al Toro, che si presenta con un rombo disegnato in mezzo al campo per mettere pressione sia a Pjanic che a Bernardeschi e contrattaccare in verticale. Le due squadre però restano molto corte e gli spazi vanno a cercarseli sulle fasce: Aina e Belotti sfondano due volte dal lato di De Sciglio, creando i pericoli maggiori alla Juve, anche se le conclusioni sono fuori misura. Il Gallo è l’uomo immagine di una riscossa evidente del Toro, anche se non del tutto compiuta. Anche perché la Juve è un po’ indolente nei ritmi, forse per non cadere nel clima da battaglia che esalta l’avversario, ma quando accelera si rende pericolosa: prima dell’intervallo Sirigu salva su colpo di testa di Bonucci e poi smanaccia su De Ligt e nella ripresa apre il guantone anche su un diagonale di Ronaldo.
Sarri rinuncia al tridente più ambizioso e ripropone la staffetta Dybala-higuain e anche quella fra i trequartisti, con Ramsey al posto di Bernardeschi.
L’importante è «riempire l’area» come ha spiegato lo stesso allenatore bianconero e il Pipita si rivela subito l’uomo in più: con una splendida girata al volo costringe ancora Sirigu al decollo e sul corner che ne deriva si traveste da uomo assist, quasi sulla linea di fondo, con un piattone per De Ligt, che scarica in rete. Come in tutte le esibizioni recenti, la Juve concede subito all’avversario l’opportunità del pareggio, ma sul tiro di Ansaldi, deviato, stavolta ci pensa Szczesny a invertire la tendenza. Il Toro non molla, ma il gol di Bremer al 92’ è solo un’illusione, perché arriva in fuorigioco. E la Juve di lotta e di governo vince ancora, sempre con un gol di scarto (8 volte su 9): extralarge in tutto, ma quasi mai sottoporta.
De Ligt Era rigore il mio intervento? No, ho le braccia aderenti al corpo, non è da punire Sarri Abbiamo giocato una partita solida e tosta. Abbiamo fatto un buon lavoro