Milan, Pioli rilancia: «Per la Champions ci siamo»
MILANO Adelante. Con giudizio, ma anche con orgoglio. E adesso pure con un po’ di ottimismo. Cauto, ma reale. Perché il successo sulla Spal penultima in classifica, per quanto striminzito nella dinamica e nel risultato, sembra aver riacceso qualcosa, nella mente e nel cuore del Milan. Che non si vuole arrendere, che ancora non intende rassegnarsi all’ennesima stagione flop, all’ennesimo anno zero. Una cosa è certa, il tempo non manca: dopo 10 giornate, e con altre 28 davanti, non esistono sentenze definitive. Il futuro è ancora tutto da costruire, come il presente. Certo, è altrettanto vero che i problemi restano, che la crisi non è alle spalle. E fingere di non saperlo sarebbe peggio.
Senza qualche robusto rinforzo al mercato di riparazione, per tornare in Champions servirà un mezzo miracolo. In questo senso da parte di Elliott sembra esserci qualche apertura, Boban e Maldini stanno convincendo i Singer della necessità di qualche innesto di esperienza per valorizzare e accelerare il nuovo corso improntato sui giovani. Vedremo. Da qui a gennaio mancano però ancora due mesi pieni, durante i quali Pioli dovrà arrangiarsi con quel che ha. Bene però ha fatto il tecnico rossonero a pronunciare ieri la parola «Champions», alla vigilia della sfida di stasera a San Siro con la Lazio, il primo dei tre ottomila che attendono il Diavolo: domenica la Juve allo Stadium, dopo la sosta il Napoli a Milano. Da brividi.
Calendario da non dormirci la notte, eppure Pioli ha saggiamente giocato la carta dell’entusiasmo, sperando di far presa su un gruppo che ha sì limiti tecnici e mentali, ma che di sicuro non è scarso come è sembrato fin qui. Oggi l’obiettivo Champions è distante 8 punti. «Ma noi ci crediamo — le sue parole a Sky e Milantv —. Se credi a una cosa, diventa possibile. E ti impegni giorno e notte per ottenerla. Poi tireremo le somme. Ma quando siamo squadra ce la giochiamo con tutti». Stasera mancherà però Suso, match winner con la Spal, che ha saltato la rifinitura. Non ci voleva. Ballottaggio Castillejorebic per sostituirlo. Il centravanti sarà Piatek.
I primi due big match della stagione, con Inter e Roma, sono stati due fiaschi completi:
Spinta
Theo Hernandez, 22 anni, terzino di spinta del Milan (Lapresse) prestazioni pessime e zero punti. La speranza di Pioli è che la sfida con la Lazio, di fronte a un pubblico che sfiorerà anche stavolta quota 50mila, possa portare la tanto attesa svolta della stagione: «Battere una squadra molto forte aumenta la convinzione». Per lui è una partita speciale anche dal punto di vista personale: i biancocelesti li ha allenati dal 2014 al 2016, centrando al primo colpo terzo posto e qualificazione Champions. Fu un’impresa.
Sconfiggere il proprio passato per conquistarsi il futuro, ecco la sfida nella sfida di Pioli. La Lazio a San Siro non vince dal 1989, un tabù lungo 30 anni. Ma adesso va a mille. Inzaghi però predica umiltà: «Io del Milan non mi fido». Forse il Diavolo fa di nuovo paura? Almeno un pochino?
Pioli Se credi in una cosa diventa possibile, ti impegni giorno e notte per ottenerla. Dobbiamo essere squadra