Corriere della Sera

Profumo Mondiale per Hamilton Ma la partenza è in salita

Bottas in pole davanti a Vettel, Lewis solo quinto

- Daniele Sparisci

Fino all’ultimo Valtteri Bottas dimostra di meritarsi il posto in Mercedes e di non essere solo un gregario, la pole di Austin è un messaggio forte. Il finlandese ha centrato la quinta partenza al palo stagionale superando Lewis Hamilton fermo a quattro. Con ogni probabilit­à non basterà a fermare la festa Mondiale del compagno, al quale mancano 4 punti per vincere il sesto titolo. Gli basta un ottavo posto, ma il suo umore ieri non era dei migliori: lui, re delle pole (detiene il record assoluto in F1, 87) è addirittur­a in terza fila, quinto dietro a Charles Leclerc. E il ferrarista ha guidato con un motore «spompato».

S’interrompe la striscia dominante del Cavallino al sabato che durava da 6 Gp. A Sebastian Vettel va riconosciu­to il merito di averci provato in ogni modo, il distacco infinitesi­male da Bottas, 12 millesimi, lo conferma. «È stata una lotta tiratissim­a, entusiasma­nte — commenta il tedesco —, ho perso qualcosina nel finale». Le sue ultime prestazion­i lo danno in grande ripresa, oggi per provare a ribaltare la gara dovrà fare una partenza perfetta e poi resistere davanti sfruttando la potenza del motore. Non sarà affatto semplice per almeno due motivi: i dati delle simulazion­i del venerdì hanno evidenziat­o una Mercedes super competitiv­a nel ritmo. E lo è anche la Red Bull: Max Verstappen si è fermato a 67 millesimi

Verso il titolo

Lewis Hamilton si è piazzato soltanto quinto ieri in prova a Austin ma stasera gli basta un ottavo posto per conquistar­e il suo sesto titolo mondiale dal miglior tempo e se non avesse commesso alcuni piccoli errori la pole che aveva perso in Messico per clamorose ingenuità forse sarebbe stata sua negli Usa.

Leclerc ha fatto quello che poteva, il massimo: la mancanza di affidabili­tà resta il principale grattacapo della Ferrari, il suo motore si è arrestato subito all’inizio dell’ultimo turno di prove libere e lui non ha potuto effettuare nemmeno un giro. Fumo dalla macchina, il guasto secondo il team è stato provocato da una perdita d’olio. I meccanici hanno dovuto lavorare sodo per montare una power unit usata in tempo per le qualifiche scongiuran­do penalità.

Ma è l’ennesimo inconvenie­nte di una lunga serie, mentre la Mercedes è solidissim­a. Mattia Binotto lo ha ammesso: «L’affidabili­tà è il primo punto da sistemare per la prossima stagione, ci stiamo impegnando». A contare le occasioni perse mancano almeno due vittorie: quelle in Bahrein e in Russia. Gare dominate e poi finite con due doppiette argento, e altri guai sono avvenuti in qualifica (il doppio stop nel Gp di Germania). Bisognerà crescere sotto quest’aspetto, mentre la Renault cerca la svolta — mai un podio da quando è tornata nel 2016 con un team ufficiale — ingaggiand­o ex ferraristi: dopo Dirk de Beer a capo degli aerodinami­ci è stato preso anche Pat Fry.

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(Ap)

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