Conte traccia la strada Personalità se si vuole battere il «Muro giallo»
DORTMUND Nello Stadio della Vestfalia, il più affollato e frequentato d’europa con un record di presenze che sfonda ogni anno gli 1,3 milioni, dove il «Muro giallo» dei tifosi della Curva Sud prova a intimorirti e schiacciarti dall’alto dei suoi 40 metri, l’inter s’affaccia senza paura per strappare un pezzo importante di qualificazione. Il futuro in Champions passa dallo spareggio di Dortmund contro il Borussia, dalle forche caudine di uno stadio «in cui troveremo un ambiente elettrico», mette in guardia Antonio Conte.
Nei giorni d’avvicinamento al 30° anniversario della caduta del Muro di Berlino, i nerazzurri devono andare al di là del «Muro giallo» per ipotecare il passaggio del turno e spingersi fino agli ottavi di finale, mancati per un soffio la scorsa stagione. Analogie con il passato però non ce ne sono, questa è un’inter da battaglia, senza timori, ribaltata nella testa e nello spirito dal comandante Conte. La fotografia scattata da Candreva racconta il cambiamento nerazzurro: «Quest’anno con il mister è un’altra storia. Ci ha fatto fare il salto di qualità. Bisogna
seguirlo, può portarci lontano». Quanto lontano lo dirà il match col Borussia, basterà non perdere per mettersi in tasca il biglietto di qualificazione. L’inter non ha ancora acquisito la capacità di gestire la partita: deve farla, mordere, aggredire. «È un match importante, serve personalità. Le sei vittorie in trasferta in campionato testimoniano che per noi non esiste né casa né trasferta: chi si aspetta una partita difensiva sbaglia. Non è quello che vogliamo proporre: non ci snatureremo», promette Conte.
L’inter si è trasformata in una macchina da gol, guidata dal gigante Romelu Lukaku. Il centravanti segna a raffica in campionato e ora va a caccia della prima rete in Champions League. Il belga ha numeri eccezionali e a 26 anni ha già segnato 245 gol totali, più di mostri sacri come Hen
Conte Per noi non esiste né casa né trasferta: chi pensa a una partita difensiva si sbaglia
ry, Owen, Rooney, Suarez. A dover sbriciolare il muro del Borussia è proprio la coppia Lukaku-lautaro, sempre più decisiva. «Romelu sta entrando sempre più nella mia mentalità, può crescere ancora». Ma è tutta l’inter ad assillare gli avversari e fin qui non c’è stata partita in cui i nerazzurri non abbiano segnato. «Non siamo bravi a difendere, nella nostra idea di calcio dobbiamo fare male all’avversario. Giochiamo fin troppo in verticale, ogni tanto bisogna tenere un po’, fare melina, sennò ci sfianchiamo», spiega Conte che recupera Sensi (in ballottaggio per una maglia da titolare), ma dovrà rinunciare a D’ambrosio, Asamoah e Gagliardini.
L’inter va all’attacco, convinta di poter affondare chiunque. Il Borussia però è avversario ostico e nel «dentro o fuori» parte con un vantaggio: ha vinto sette gare delle ultime nove disputate in casa. Certo lo spogliatoio è un bel po’ turbolento, Reus è in forte dubbio, l’allenatore Lucien Favre è consapevole di essere costretto a fare un’impresa: «Dobbiamo entrare in campo con coraggio». Se per i tedeschi è obbligatorio vincere, per l’inter è fondamentale non perdere per andare al di là del muro.