«Processo» a Trump Lo show al Congresso
Usa incollati alla tv per le audizioni aperte L’accusa: Trump ricattò l’ucraina su Biden La replica: è solo una caccia alle streghe
Impeachment, al via le audizioni in diretta tv. Taylor, ambasciatore Usa e Kiev: «Trump ossessionato dall'indagine su Biden». Poi è toccato a Kent, sottosegretario al Dipartimento di Stato con delega all’europa. Trump è accusato di abuso di potere per aver fatto pressioni sull’ucraina perché indagasse sui rivali politici.
WASHINGTON «A Donald Trump interessavano più le indagini sui Biden che le difficoltà dell’ucraina, alle prese con l’invasione dei russi nel Donbass». Parla l’ambasciatore William Taylor, 72 anni, veterano decorato del Vietnam, diplomatico e funzionario al servizio di cinque presidenti. «Sono venuto qui per riferire i fatti, non per prendere parte per l’uno o per l’altro schieramento», ha premesso ieri mattina, quando si è presentato davanti alla Commissione Intelligence della Camera, insieme con George Kent, supervisore al Dipartimento di Stato per la politica nell’est europeo.
È iniziata da qui la «fase trasparente» della procedura che mette sotto accusa il presidente. Al centro dei sospetti le pressioni esercitate da Donald Trump per spingere il leader ucraino Volodymyr Zelensky a riaprire un’inchiesta per corruzione su Hunter Biden, figlio dell’ex vicepresidente e ora candidato nelle primarie democratiche.
Taylor conferma in diretta televisiva ciò che aveva già riferito alla Commissione, in una seduta a porte chiuse: «l’ambasciatore Usa presso la Ue Gordon Sondland mi disse che Trump voleva bloccare gli aiuti militari già promessi agli ucraini per fare leva su Zelensky». Nel corso della lunga giornata vengono fuori tanti nomi. Due vanno cerchiati in rosso. Rudy Giuliani, l’avvocato personale di Trump, artefice di una politica estera informale e parallela in Ucraina, alla ricerca di materiale compromettente su Biden. L’altro è quello di John Bolton, l’ex consigliere per la Sicurezza nazionale che più volte aveva messo sull’avviso Trump: «le manovre di Giuliani sono un disastro». Taylor venne a sapere
❞ Mi dissero che Trump voleva bloccare gli aiuti militari già promessi agli ucraini per fare leva sul Zelensky
William Taylor
ambasciatore
verso la fine di agosto da Sondland che il pacchetto di aiuti militari e anche la promessa di una visita di Zelensky alla Casa Bianca erano bloccati. Motivo? «Mi era chiaro che le due cose dipendessero dai progressi nelle indagini su Burisma», cioè la società ucraina del gas, nel cui board sedeva Hunter Biden, il figlio dell’ex vice presidente. «Una follia, senza i nostri rinforzi molti ucraini rischiavano di morire nel Donbass occupato dai russi», ha
Giuramento George Kent, vice del Segretario di Stato per l’ue (sinistra) e l’ex ambasciatore a Kiev Bill Taylor concluso Taylor.
Per lunghi tratti, ieri, la reazione dei repubblicani si è allineata a quella dettata da Trump, anche ieri con un tweet: «Tutto falso, una caccia alle streghe». Così il vice presidente della Commissione Intelligence, il repubblicano Devin Nunes ha detto che sospetti e accuse sono «fabbricate» dai democratici e dalla stampa «corrotta». Molto più interessante, invece, la strategia seguita da Steve Castor, «l’inquirente» incaricato dai repubblicani di condurre il contro interrogatorio di Taylor e Kent. Ha rivolto ai due diplomatici una domanda che in realtà chiama in causa direttamente l’operato di Joe Biden, all’epoca in cui era il numero due di Barack Obama: «Che cosa ci faceva Hunter Biden nel consiglio di amministrazione della società ucraina Burisma, pagato con 50 mila dollari al mese, visto che non aveva alcuna competenza, alcuna referenza particolare se non quella di essere il figlio dell’allora vice presidente?». Castor ha poi descritto il quadro di corruzione sistematica nell’ucraina degli oligarchi, protetti dall’ex presidente Viktor Yanukovich. La sua tesi: Zelensky è stato eletto su una piattaforma di anti corruzione: avrebbe comunque riaperto l’inchiesta anche su Burisma e su Hunter Biden.
È un’argomentazione che punta a smontare la tesi del «quid pro quo», il ricatto di Trump al governo di Kiev. I democratici, però, rispondono che il presidente americano non sosteneva lo sforzo di Zelensky contro la corruzione in generale: «gli importava solo di Biden», possibile avversario nelle elezioni del 2020.
❞ Cosa ci faceva il figlio di Biden nel cda della società ucraina? Non aveva alcuna competenza
Steve Castor
avvocato dei repubblicani nell’inchiesta
Fase trasparente Cominciata la parte pubblica dell’inchiesta che mette in stato d’accusa il presidente