Piazze contrapposte e veleni Alta tensione tra Pd e Renzi
Il leader Iv non sarà al vertice con Conte. Il segretario dem: non riuscirà a logorarci
ROMA L’appuntamento è per domani pomeriggio. Anzi gli appuntamenti, perché il centrosinistra si fa in due e tra Torino e Bologna offre la rappresentazione plastica delle sue divisioni. Nel capoluogo torinese andrà in scena «Shock!», l’iniziativa voluta da Matteo Renzi per presentare le proposte di Italia viva per il rilancio dell’economia. Iv le fa in proprio, senza averne prima discusso con gli alleati. Del resto, l’ex premier ha già fatto sapere che non andrà al conclave promosso da Giuseppe Conte per discutere del programma del governo giallorosso. Dice di non aver ricevuto nessun invito. E in un’intervista alla Stampa spiega: «Ho preso l’impegno con i Cinque Stelle che non avrei partecipato ad alcun tavolo.
Loro hanno detto pubblicamente “faremo un governo purché Renzi non partecipi alle riunioni”. E io volentieri assecondo questa richiesta».
Sempre domani pomeriggio, un paio di ore più tardi, a Bologna, partirà la tre giorni del Pd che cerca invece di rilanciare se stesso. Il fatto che Renzi abbia deciso di piazzare la sua iniziativa proprio lo stesso giorno ha suscitato una certa irritazione al Nazareno.
Anche perché ora c’è la preoccupazione di non farsi oscurare mediaticamente dall’ex segretario (il quale, peraltro, farà altre iniziative in giro per l’italia anche sabato e domenica, in contemporanea con l’assemblea dem). Il compito di evitare il cono d’ombra di giornali e tv spetterà a Dario
Franceschini, uno dei «padri» di questa intesa giallorossa.
Ma quello che ha veramente fatto saltare i nervi ai dirigenti del Partito democratico è stata la dichiarazione di intenti (o di guerra?) consegnata dal leader di Iv alla Stampa: «Faremo ai dem quello che Macron ha fatto ai socialisti francesi. Assorbirne il consenso per allargare al centro e alla destra moderata». Renzi lo aveva già anticipato alla Leopolda e ora precisa meglio la sua strategia: «Il disegno è dichiarato e io penso che nei prossimi tre anni si realizzerà». Ironico il commento del vice segretario del Pd Andrea Orlando: «Quello di Renzi è un disegno legittimo, ma è strano che si lamenti che noi non vogliamo permetterlo».
Nel Pd, in realtà, c’è poca voglia di scherzare. Orlando è stizzito. Franceschini teme per la tenuta del governo. Nicola Zingaretti dagli Usa si sfoga con i fedelissimi: «Renzi ci vuole logorare e boicottare, ma la sua strategia non funzionerà, lui pensa che le polemiche portino i voti, però non è così, lo dimostrano i sondaggi di Italia viva». Per tutto il pomeriggio i dem attaccano l’ex premier. «Ci vuole distruggere», dice Stefano Vaccari della segreteria nazionale. «Ma quale Macron, Renzi è un Micron», dichiara Enzo Foschi, vice segretario del Pd laziale. «Matteo ha gettato la maschera: accarezza forse l’idea di allearsi con Salvini?», insinuano gli orlandiani Monica Cirinnà e Michele Bordo. «La sinistra non si farà fregare da lui due volte», tuona il presidente della Toscana Enrico Rossi. Anche l’ex renziano Andrea Marcucci prende le distanze. Secondo il capogruppo al Senato l’ex premier sbaglia: «Il vero obiettivo è battere Salvini».
Nel Partito democratico monta il nervosismo e si torna a parlare di elezioni anticipate. Così si impedirebbe certamente all’ex presidente del Consiglio di realizzare, «nei prossimi tre anni», il suo «disegno dichiarato».
❞ Faremo al partito democratico quello che Macron ha fatto ai socialisti francesi Assorbirne il consenso per allargare al centro e alla destra moderata Matteo Renzi
❞ Renzi dice che vuole prosciugare il consenso del Pd?
È un disegno legittimo, trovo solo strano che si lamenti che noi non vogliamo permetterlo Andrea Orlando
I raduni
Domani a Bologna il Pd E nello stesso giorno ci sarà a Torino la kermesse di Italia viva
Le condizioni
L’ex premier: i 5 Stelle avevano chiesto che io non partecipassi a vertici, io li accontento