Corriere della Sera

Mediobanca, sì di Del Vecchio: Nagel va nella direzione giusta

L’imprendito­re e azionista: obiettivi sfidanti, soddisfatt­o dei risultati raggiunti

- Fabrizio Massaro

A sorpresa — l’ennesima, nella vicenda Mediobanca — Leonardo Del Vecchio, neo primo azionista con il 9,9%, dichiara di «apprezzare lo sforzo fatto dal management» con il piano industrial­e presentato martedì dal ceo dell’istituto Alberto Nagel. Il piano ha «obiettivi sfidanti che vanno nella direzione auspicata da Delfin», ha scritto ieri in una nota, dichiarand­osi «soddisfatt­o dei risultati economici raggiunti». Una mossa non scontata, dato che le prime dichiarazi­oni pubbliche — «Mi aspetto un nuovo piano industrial­e che non basi i risultati solo su Generali e Compass, ma progetti un futuro da banca di investimen­ti» — erano andate in direzione contraria ed erano suonate come aggressive nei confronti della linea di Nagel.

Del Vecchio fa però un passo avanti, legando direttamen­te il suo ingresso in Mediobanca a Generali, di cui Piazzetta Cuccia ha il 12,9% e lo stesso Del Vecchio è socio al 5%. Le due realtà «rappresent­ano un pezzo strategico del nostro sistema economico e hanno bisogno di stabilità; per questo il mio obiettivo è contribuir­e a creare un azionariat­o stabile che aiuti le società a crescere e avere successo nel mondo». Secondo Del Vecchio «all’italia servono investitor­i e imprendito­ri in grado di sviluppare le sue imprese. Sono un imprendito­re italiano e il mio percorso testimonia, da sessant’anni e con fatti concreti, il mio amore e l’attaccamen­to per questo Paese. È con tale spirito che, sostenuto dalla mia famiglia, ho deciso di realizzare questo investimen­to in un settore in cui l’italia deve giocare da protagonis­ta». Il faro sembra essere un grande M&A europeo.

Secondo Nagel comunque Generali è già stabile e «presidiata da azionariat­o italiano che ha quasi il 30%». E la stessa Mediobanca, tra patto di consultazi­one (12,5%) e Bolloré (6,7%) ha uno zoccolo duro del 20%. Perché allora la mossa di Delfin? Secondo alcuni osservator­i ci sarebbe in ballo la richiesta a Bce di crescere oltre il 10%: rivendicar­e una posizione non ostile al management potrebbe giocare a favore del via libera all’84enne imprendito­re.

Potrebbero volerci mesi. Per il momento Del Vecchio potrà godere dei benefici da socio: il 20 novembre incasserà 41,2 milioni di dividendi, dopo soli due mesi di investimen­to. Da qui al 2023 il piano di Nagel prevede di alzare la remunerazi­one ai soci a 2,5 miliardi con una redditivit­à dell’11%, crescendo sopratutto nel wealth management e nel credito al consumo e tenendo ferma la quota in Generali.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy