Ronaldo e non solo Se la Nazionale guarisce tutti i mali
Il c.t. Santos: «Cristiano sta bene e giocherà»
Dalle S.P.A alle Spa. Dai club quotati in Borsa, alle Nazionali come ultimo approdo romantico. Dai malumori al benessere, pressoché assoluto: Ronaldo con il Portogallo ritrova il posto fisso, stasera con la Lituania e getta il cerotto sotto al ginocchio destro che aveva in allenamento con la Juve. Perché «Cristiano sta bene, è al 100% e gioca sicuramente» come spiega infastidito per le domande il c.t. Fernando Santos, che grazie alla sua stella ha vinto l’europeo e la Nations League. Ma Ronaldo in Nazionale non gioca solo per gratitudine. Lo fa perché servono gli ultimi punti per la qualificazione diretta e poi perché «è in forma».
Proprio il contrario del quadro che ne ha dato Maurizio Sarri per spiegare la sostituzione dopo 55’, domenica sera contro il Milan: «Ronaldo da 25 giorni soffre di un problema al ginocchio per un colpo preso in allenamento: ha un piccolo risentimento al collaterale e quando si allena ad alta intensità o gioca va incontro a squilibri e ha dolori. È un acciacco che lo sta condizionando». Le temperature più miti di Lisbona hanno già fatto il miracolo? Di sicuro la Juve seguirà Portogallo-lituania con apprensione.
Ma Ronaldo non è certo l’unico che in Nazionale si rigenera: Florenzi nella Roma di Fonseca non gioca per scelta tecnica da sei partite e domani sera con gli azzurri di Mancini in Bosnia sarà al suo posto, da titolare. Lo spagnolo Busquets è molto criticato nel Barcellona, ma resta uno dei punti fermi del c.t. Moreno. E che dire della Francia campione del mondo? Attorno al Real Madrid si sprecano gli appelli per riportare Benzema in Nazionale, ma Deschamps già da anni ha tracciato la strada, escludendo il centravanti dopo la storiaccia del sex tape di Valbuena: i Bleus vanno gestiti come un club, meglio se a conduzione famigliare, come una piccola grande oasi, fisica e mentale. Per questo la Francia è il rifugio di giocatori ai margini nei club, come Areola o Giroud. E soprattutto è l’unica gioia per Antoine Griezmann, discusso nel Barça per le difficoltà a integrarsi con Messi e Suarez (praticamente gioca all’ala...) e invece spalla perfetta per Mbappé in Nazionale: se il primo è un lavoro, il secondo è puro divertimento.