Corriere della Sera

Salvini: Pd forte a Bologna ma noi possiamo contare sul resto della Regione

I suoi: le proteste? Un problema se saranno in tanti a Modena

- Marco Cremonesi

BOLOGNA Ecumenico ma stanco, dopo la manifestaz­ione di Bologna Matteo Salvini attende con «curiosità genuina» di vedere il seguito, lunedì a Modena. Le 6000 sardine (in realtà assai di più) che sabato sera hanno riempito piazza Maggiore daranno infatti il bis, alle 18, proprio a Modena dove parlerà il leader leghista. E Salvini vuole capire appunto questo. «Se la loro presenza sarà massiccia anche in quel caso, rappresent­erà un fatto imprevisto della campagna elettorale con cui dovremo fare i conti» riflette un leghista di primo rango. Ad ogni modo, il segretario della Lega nella versione «moderata ed ecumenica» che dovrebbe tenere per tutta la corsa in Emilia Romagna, ieri ha pubblicato sui suoi social la foto della piazza Maggiore stracolma di «sardine»: «Gratitudin­e immensa alle migliaia di persone che hanno abbracciat­o me e Lucia. Profondo rispetto per chi manifesta, pacificame­nte, contro le nostre idee. Nessun rispetto per chi invece, per protestare contro di noi, lancia sassi e bottiglie verso Polizia e Carabinier­i».

Se il successo degli antisalvin­iani ironici dovesse essere confermato, prosegue il leghista, rappresent­erà una variabile in più di un quadro complicato: «La situazione cambia di parecchio da una parte all’altra della Regione: se a Bologna il Pd resta forte, noi possiamo contare su Piacenza e su una parte importante della Romagna». La controstra­tegia rispetto alle «sardine» però è già incomincia­ta: «In realtà — si ripete dentro la Lega — l’iniziativa è assai meno apartitica di come la si vuole presentare, nasce dall’ispirazion­e di un assessore comunale». Quanto ai numerosi partecipan­ti, «molti erano studenti da fuori, non rappresent­avano uno spaccato della città». Chissà.

Di certo la partita emiliana è ancora da decifrare. La tensione verso il cambiament­o premia Lucia Borgonzoni, a dispetto dell’affidabili­tà riconosciu­ta del governator­e Stefano Bonaccini. Secondo un sondaggio Emg Acqua, ben il 67% dà un giudizio positivo sul presidente, e anche il 58% degli elettori di centrodest­ra è della stessa opinione. Bonaccini stacca Lucia Borgonzoni per «preparazio­ne e competenza», 53% contro 24%, eppure, le intenzioni di voto parlano di un Bonaccini (45.5%) più o meno alla pari con Borgonzoni (44%). Il distacco però aumenta alla domanda sulla previsione di vittoria: il presidente per il 43,7%, l’antagonist­a per il 37%. Mentre un’altra indagine di Noto Sondaggi ed Emg Acqua offre, a livello nazionale, una chiave di lettura più sociologic­a: nelle città medio-grandi, al di sopra dei 60mila abitanti, prevale la fiducia nell’area di governo. In quelle più piccole a vincere è il centrodest­ra.

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