Corriere della Sera

«Il baciamano in aula? Il mio è stato un gesto spontaneo»

L’omaggio del militare dopo la sentenza. La sorella di Stefano: è stata una carezza, mi ha scaldato il cuore

- Ilaria Sacchetton­i

Ti aspetti un principe, invece è il timido della porta accanto. Salvatore Caporaso, il carabinier­e che ha eseguito lo scenografi­co baciamano nei confronti di Ilaria Cucchi, è capitato nella favola suo malgrado. Età, statura e miopia lo collocano più fra i padri di famiglia che fra i rubacuori e lui, del resto, preferisce l’esercizio della riservatez­za al fascino della seduzione. «Quale galanteria? Quel baciamano — dichiara — è stato un gesto spontaneo. Non si è trattato di esibizioni­smo».

Il giorno dopo, a foto pubblicata, il maggiore Caporaso, vuol solo tornare al suo lavoro: «Il nostro ruolo — ricorda — è quello di farci da parte e non stare sotto i riflettori».

La vicenda

● Per la morte di Stefano Cucchi giovedì scorso sono stati condannati a 12 anni i carabinier­i Di Bernardo e D’alessandro

● Il reato, per la Corte d’assise di Roma, è omicidio preterinte­nzionale

Che ne sarebbe infatti di un militare primadonna? Per capire il suo gesto istintivo, allora, bisogna tornare indietro nel tempo, alle udienze celebrate al primo piano della palazzina B del Tribunale, in Corte d’assise: «Io e i miei colleghi — ammette — conosciamo la famiglia Cucchi da tempo, lavorando da anni nelle aule».

Ilaria Cucchi è sempre lì un giorno dopo l’altro. Caporaso le legge dentro la tensione quando le difese passano all’attacco, coglie la sua preoccupaz­ione durante il dibattimen­to fiume. Ed è testimone di un altro momento di sincerità, lì, fra le mura di piazzale Clodio. Il saluto dell’imputato Francesco Tedesco il 16 aprile scorso: una stretta di mano con Ilaria.

Dopo aver concluso la narrazione dei drammatici fatti avvenuti il 15 ottobre 2009, la notte dell’arresto e del pestaggio di Stefano Cucchi, Tedesco vuole completare il suo percorso con un atto d’umiltà nei confronti della famiglia della vittima. Ora la stretta e il baciamano sono diventati il simbolo di un riavvicina­mento fra i Cucchi e l’arma. Al punto che ieri Ilaria ha commentato su Facebook: «Questa per me — ha detto — è stata una carezza. Mi ha scaldato il cuore. Questo per me è un carabinier­e vero». Non importa quanto timido.

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Il baciamano in aula del carabinier­e Salvatore Caporaso a Ilaria Cucchi (Ansa)
In tribunale Il baciamano in aula del carabinier­e Salvatore Caporaso a Ilaria Cucchi (Ansa)

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