«Basta fonti fossili», la Bei si trasforma in banca del clima
Solo investimenti verdi a partire dal 2021
MILANO La Banca europea degli investimenti si trasforma in «banca del clima»: non finanzierà più alcun progetto riguardante la produzione di energia da combustibili fossili, gas incluso, a partire dalla fine del 2021. La svolta radicale della Bei è strettamente legata al progetto politico della nuova Commissione Ue, sotto la guida della tedesca Ursula von der Leyen, che ha l’obiettivo di rendere l’economia europea climaticamente neutra entro il 2050. E per non penalizzare la competitività dell’industria europea pulita Bruxelles sta anche studiando una «carbon border tax».
La Bei metterà a disposizione mille miliardi di euro di investimenti sostenibili nei settori dell’ambiente e dell’azione per il clima nel decennio 2021-2030. La decisione è il risultato di un lungo negoziato tra gli Stati membri (sono gli azionisti della Bei) e di un compromesso: posticipare di un anno alla fine del 2021, rispetto alla bozza del luglio scorso, l’introduzione delle nuove linee guida per andare incontro a quei Paesi che avrebbero voluto maggiore flessibilità sui progetti legati al gas, finora considerato anche dall’unione europea la fonte per accompagnare la transizione energetica. Nonostante la mediazione hanno votato contro Polonia, Ungheria e Romania, mentre si sono astenuti Austria e Olanda perché non è cambiata la politica della Bei a sostegno del nucleare. A favore Italia, Germania e Francia.
«Il clima è la priorità politica del momento», ha osservato il presidente del gruppo Bei Werner Hoyer, sottolineando che sarà lanciata «la più ambiziosa strategia di investimento per il clima che un’istituzione finanziaria pubblica mondiale abbia mai adottato». La nuova politica di finanziamento della Bei nel settore energetico seguirà cinque principi guida: dare priorità all’efficienza, agevolare la decarbonizzazione, favorire la produzione decentrata di energia, investire su reti, interconnessioni e sullo sviluppo della trasformazione di energia nei Paesi terzi. Sono state garantite deroghe per le centrali elettriche che emettono meno di 250 grammi di CO2 per chilowatt/ora di elettricità generata. Una soglia molto bassa, che consentirà l’accesso ai finanziamenti solo agli impianti a combustibile fossile con sistemi per l’abbattimento o la cattura delle emissioni di CO2.
Mille miliardi
Piano da mille miliardi per le risorse sostenibili «Il clima è una priorità politica»