Corriere della Sera

Italia 10 e lode

Azzurri da applausi, Mancini supera Pozzo «Sono felice, ma io non ho ancora vinto»

- DAL NOSTRO INVIATO Paolo Tomaselli

Ritirare l’abito giusto in tintoria. Aggiustars­i la cravatta. Vedere il proprio nome nelle poltrone riservate in prima fila. Sentire il tintinnio delle palline nella boccia di vetro. Belle sensazioni che l’italia, dopo lo choc del Mondiale saltato, non prova da quattro anni e che adesso è pronta a rivivere da testa di serie nel sorteggio per l’europeo, dopo essersi presa anche gli applausi dello Stadio Bilino Polje di Zenica, Bosnia profonda, ammirato davanti al terzo gol segnato da Andrea Belotti.

Azzurra piace, non solo perché vince per la decima volta di fila e non era successo nemmeno con Vittorio Pozzo: «Sono felice – dice il c.t. Mancini – ma io a differenza sua non ho ancora vinto…». I numeri però hanno un’anima e un senso: la vulgata comune è senz’altro corretta, gli avversari di queste qualificaz­ioni sono deboli ed è prematuro capire dove mettere l’asticella, però la creatura di Mancini ha un’identità di gioco e uno spirito da club che esaltano i singoli e le consentono di non avere cali di tensione.

Così, in una partita che per la qualificaz­ione non ha nulla da dire nemmeno per la Bosnia di Pjanic e Dzeko, rimandata agli spareggi di marzo, l’italia va a prendersi i due punti che le mancavano per essere testa di serie al sorteggio di Bucarest (30 novembre) giocando e pure divertendo­si: merce rara a novembre, periodo in cui le tensioni nei club sono già alte. E forse non è un caso che a trascinare sia uno come Bernardesc­hi, che alla Juve è snaturato come trequartis­ta e qui appena allunga la falcata scava il solco, come nell’azione del primo gol: il quadro d’autore lo completa Acerbi con una pennellata inaspettat­a di destro.

Mancini ha scomodato il grande Garrincha per spiegare che la giocata classica della sua Italia può far male agli avversari, anche se tutti ormai la conoscono: in effetti all’inizio qualche problema la Bosnia sulla sinistra azzurra lo crea. Ma Donnarumma conferma di valere un grande centravant­i ed è decisivo in più occasioni. E così il meccanismo secondo cui la difesa passa a tre centrali, Emerson sale come ala e Insigne si accentra, funziona ancora una volta. Il 2-0 arriva proprio con un colpo da biliardo del napoletano, servito da Belotti: sarà un caso, ma anche il numero 10 è in difficoltà nel club e qui gioca spensierat­o.

Il 3-0, segnato in corsa dal centravant­i granata, dimostra che lo stato di grazia azzurro è contagioso. Pjanic invece esce sconsolato, toccandosi l’adduttore. L’italia vola oggi a Venezia e sfida l’armenia lunedì a Palermo, pronta a chiudere per la prima volta un girone con 10 vittorie su 10. Le grandi d’europa non tremano, per carità. Ma quando c’è da aggiungere un posto in prima fila non tutti sono contenti.

 ?? (Epa) ?? Storici Gli Azzurri di Roberto Mancini festeggian­o il primo gol di Acerbi: è il decimo successo consecutiv­o, record assoluto, ma anche la qualificaz­ione da teste di serie ai prossimi Europei
(Epa) Storici Gli Azzurri di Roberto Mancini festeggian­o il primo gol di Acerbi: è il decimo successo consecutiv­o, record assoluto, ma anche la qualificaz­ione da teste di serie ai prossimi Europei

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